«All’inizio non è stato facile perché non tutte le persone sono in grado di capire che certe volte bisogna fare delle scelte obbligate e che l’importante è lavorare onestamente. Il giornalismo è stata una palestra di vita insegnandomi l’arte di comunicare e di saper capire chi si ha di fronte, mettendo chiunque a proprio agio, andando oltre la mera vendita per conquistare la fiducia e l’attenzione del lettore in un mondo pieno di tutto». Tamara si racconta. Tamara era una giornalista – che complice la crisi economica – ha perso il lavoro. Tamara è una giovane donna dinamica – che non si è scoraggiata – e si è reinventata. La testimonianza rientra nel progetto avviato dalla segretaria generale della Uil di Frosinone Anita Tarquini sul mondo del lavoro, sulle sue difficoltà.
«Da cronista – racconta Tarquini – Tamara raccontava le storie del suo territorio, andandole a scovare in ogni angolo della provincia ciociara. Oggi invece nel piccolo negozio di 12 metri quadrati, le storie vanno a trovare Tamara. «Le persone – aggiunge la giovane imprenditrice – si raccontano davanti a una tazza di caffè e io mi innamoro sempre di più della vita e del coraggio di affrontarla, anche quando ci sono i rovesci e occorre reinventarsi mettendoci passione e umiltà». C’è sempre il sereno dopo la tempesta, la luce dopo il buio. Per Tamara è stato così: alla ricerca di una nuova occupazione, la ex giornalista incontra un torrefattore e da lì parte il nuovo capitolo dell’attuale vita professionale, che inizia a pubblicizzare e vendere caffè fino a trasformala in passione. Ma non è tutto.
«In questa cornice emotiva la nostra attività ha attirato l’attenzione di un piccolo imprenditore nato e cresciuto a Sgurgola e poi emigrato in Svezia che, a più di settant’anni di età viaggia per il mondo e sta cercando di sviluppare un progetto ambizioso: ristrutturare il centro storico di questo borgo e portare il turismo svedese – racconta Tamara – Il progetto va avanti. L’amore e la passione per la piccola imprenditoria e per le cose belle e innovative ci ha portato a sviluppare una sinergia nonostante la distanza generazionale. Il comune denominatore è valorizzare quello che si ha guardando in prospettiva. Stiamo lavorando per creare un circuito turistico in Ciociaria dando un valore aggiunto a questo territorio in modo da far emergere le eccellenze. La strada è lunga ma noi abbiamo tempo e voglia di lasciare qualcosa ai nostri figli insegnando loro che nella vita, parafrasando Pasternak, non si può e non si deve significare sempre la stessa cosa».
Oggi il negozio di Tamara si è arricchito di tanti altri prodotti, dal caffè alle tisane, ai dolci. È la bottega di una volta, un luogo dove trovarsi anche solo per chiacchierare, scambiarsi opinioni e raccontarsi esperienze di vita. «È in questi frangenti che ci si accorge di quanto sia difficile trovare finanziamenti, sostegni per chi si debba ricollocarsi nel mondo del lavoro, ancor di più se è ad avere questa necessità è una donna – conclude Anita Tarquini – E’ per questo che è fondamentale far emergere queste storie, mostrare le esperienze di questo tipo direttamente dalle parole di chi le ha vissute e le vive, nella loro peculiarità e allo stesso tempo con problematiche comuni. Un modo ricordarci quanto siamo diversi, ma simili nel viaggio del vivere quotidiano. E soprattutto quanto il lavoro dia dignità alle donne e agli uomini».
Bravissima tamara