È morto Alvaro Turchetti, giocatore, allenatore, rappresentante di generi alimentari. Un lavoratore, sempre al servizio delle persone. Amato da tutti. Aveva 79 anni ed era il papà di Giancarlo Turchetti, segretario regionale della Uil Viterbo. Una morte improvvisa, all’ospedale Belcolle della città dei papi. Oggi i funerali presso la chiesa della Sacra Famiglia al quartiere Carmine-Salamaro, a Viterbo.
Una vita dedicata alla crescita sociale e culturale delle persone, a diretto contatto con il territorio e con la necessità di costruire contesti e situazioni utili allo sviluppo dei quartieri. Come quello di Villanova, zona periferica di Viterbo, per lungo tempo abbandonata a sé stessa. Qui Alvaro, che ha giocato a calcio fino all’età di 43 anni prima di diventare allenatore, assieme a don Armando e ad altre persone, ha fatto costruire l’impianto sportivo di Villanova, con uno stadio attorno e tutti i servizi necessari affinché funzionasse al meglio. Nel frattempo ha preso in mano la squadra di calcio portandola dalla terza categoria all’eccellenza. Risultati straordinari che ancora oggi si vedono in un quartiere che, se ha ripreso a vivere e respirare, lo deve anche ad Alvaro. Premiato, fra l’altro, dal pallone d’oro Gianni Rivera come allenatore dell’anno. Ha allenato anche a Tarquinia, Vetralla, Acquapendente e Grotte di Castro. A Grotte ha vinto il campionato di seconda categoria pareggiando solo tre partite. Almeno un paio di generazioni di giovani e ragazzi sono cresciuti al suo fianco, imparando con lui i valori dello sport e della solidarietà. Il valore di mettersi al servizio delle persone per un futuro migliore per tutti.
«Atleta e allenatore di molte squadre di calcio – ha scritto il giornalista sportivo Massimiliano Mascioli sulla pagina Facebook dell’Archivio viterbese – difensore di quelli che negli anni ’60 si definivano rocciosi, dotato di potenza e di un buon tempismo, non badava troppo ai formalismi nella marcatura sull’uomo e all’occorrenza sapeva trattare la palla per rilanciare l’azione. Da allenatore mantenne le stesse caratteristiche che lo avevano distinto sul campo, facendo praticare un calcio pragmatico ma senza disdegnare momenti di bel gioco, quando aveva la possibilità di schierare elementi in grado di produrlo. Era, soprattutto, un buon padre negli spogliatoi, e crediamo che sia questa la dote per cui lo ricorderanno con affetto i molti giocatori che ha guidato. L’Archivio per omaggiarlo pubblica una foto del Tarquinia nella stagione 1961-1962, nel campionato di Prima Categoria regionale che allora era un gradino sotto la serie D”. “Ci ha lasciato l’amico e collega di tante battaglie sportive – ha scritto su Facebook il presidente degli allenatori Aiac Otello Settimi – lo ricordiamo con affetto».
«È venuto a mancare il grande mister Alvaro Turchetti – ha detto invece il direttore sportivo del Villanova Silvano Petri -. Alvaro ha fatto la storia del Villanova portandola dalla terza categoria all’eccellenza. Oltre a essere un grande mister, era una persona fantastica pronta ad aiutare tutti”. “Orgoglioso di aver fatto parte di quella mitica squadra da lui allenata – ha scritto infine il capitano del Villanova Andrea Maio -. Sono molto triste e mi dispiace moltissimo». Alvaro Turchetti lascia la moglie Maria Flagiello e i figli Giancarlo, Pamela e Dalila.
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