Che sia Natale, ma che sia un Natale plasticfree. Saranno giorni ricchi di insidie quelli che ci aspettano in questo periodo di festività. Soprattutto per chi ha scelto da tempo o sta sciegliendo un comportamento responsabile per minimizzare l’impatto sull’ambiente. Un Natale plasticfree, ma come? «Tra pranzi, cene natalizie e di capodanno, shopping e regali, addobbi e pulizie post feste – dice il Wwf – diventiamo super consumatori rispetto agli altri giorni dell’anno». L’associazione ambientalista mette in fila alcuni consigli indicando la strada per un natale plasticfree. «Ma la plastica non è il solo problema – ricorda il Wwf – complessivamente i rifiuti in questo periodo aumentano in media del 30 per cento». Considerata la tipologia (imballaggi e stoviglie usa e getta) molti sarannno destinati a far aumentare il volume di quelli indifferenziati.
Intanto l’Ue e gli Stati membri hanno recentemente messo al bando gli oggetti di plastica monouso come cannucce, piatti, bicchieri, posate, contenitori in polistirolo. E proprio sugli imballaggi il Wwf ha chiesto di introdurre una cauzione che stimoli i consumatori italiani a riconsegnarli per favorire riciclaggio. L’obiettivo è del 100 per cento imballaggi di plastica riciclabili o riutilizzabili entro il 2030. nel frattempo ognuno di noi può fare la differenza, iniziando proprio in questi giorni a utilizzare stili di vita ecocompatibili. Il Wwf traccia il percorso: la campagna #plasticfree è composta da pochi e semplici gesti, che però se moltiplicati per gli oltre 60 milioni di italiani possono contribuire ad alleggerire il nostro peso sul pianeta.
L’albero di Natale: dovrebbe avere decorazioni di vetro, legno o di pasta di sale colorata. La scelta migliore sarebbe addobbare piante che già possediamo o acquistare un sempreverde nostrano (ginepro, corbezzolo, agrume) che si adatta ai nostri ambienti. Se vogliamo l’abete, prendiamolo in un vivaio locale, controllando la provenienza e la presenza di un idoneo pane di terra. Trattiamolo con cura e dopo le feste trasferiamolo in un vaso più grande, posizionato in una zona fresca e umida del terrazzo.
Scarta la plastica: l’ideale sarebbe non incartare i regali, ma rischia di svanire l’effetto sorpresa. Per il pacchetto fai da te un buon compromesso è preferire la carta di recupero (giornali, spartiti musicali, fumetti, tessuti) o riciclata. Evitiamo quella metallizzata che non è riciclabile. Per decorare il pacco usiamo rafia, corda, bastoncini di spezie al posto di nastri e coccarde di plastica. In negozio, al momento dell’impacchettamento, chiediamo esplicitamente una confezione senza plastica. Non strappiamo le confezioni e le buste di cartone, perché potremmo riutilizzarle.
Fare shopping in compagnia: un car pooling per gli acquisti natalizi è un regalo alla nostra città e all’ambiente. Usiamo sempre shopper di tela e chiediamo di carta e tessuti per i pacchetti.
No ai regali inutili: regali per i più piccoli con materiali naturali (lana, cotone, legno, carta). Regala l’adozione una specie a rischio tra elefante, tigre, orso polare, delfino, lupo, panda. In questo modo aiuti il Wwf a combattere il bracconaggio e a preservare gli ambienti più ricchi di biodiversità. Insieme alla sorpresa di un regalo insolito arriverà anche il certificato e le schede con tutte le informazioni sulla specie adottata. Pranzi e cenone: stop allo spreco: evitiamo le stoviglie in plastica usa e getta e se abbiamo davvero tanti ospiti optiamo per quelle in bioplastica, carta o bambù che possono essere smaltite (anche sporche) con gli scarti alimentari.
0 commenti