Cadono le ville abusive dei Casamonica al Quadraro

Nov 21, 2018

Ruspe in azione sotto gli occhi della sindaca Raggi. Un mese per completare le operazioni
di Giancarlo Narosi

Cadono le ville abusive dei CasamonicaCadono le ville abusive. Al Quadraro, zona sud di Roma, sono iniziate le prime operazioni per abbattere le villette illegali dei componenti del clan Casamonica. L’obiettivo è rendere inagibili tutte quelle costruzioni con vista sul parco dell’Appia Antica che contro ogni regola stanno lì da troppi anni. Stanno lì in un’area soggetta a vincolo archeologico, paesaggistico e ferroviario.

«Le operazioni si sospenderanno perché i materiali devono essere separati per poi procedere allo smaltimento per tipologia – ha spiegato la sindaca Virginia Raggi – Ma si andrà avanti oggi e nei prossimi giorni, fino al completo abbattimento. Sicuramente questo è l’esempio più lampante e chiaro con il quale l’amministrazione dimostra di essere passata dalle parole ai fatti. Non ci fermiamo fino a restituire questo territorio ai cittadini». Si stima che per portare a termine le operazioni sugli otto villini privi di qualsiasi autorizzazione occorrerà circa un mese. «Stiamo valutando di impugnare l’ingiunzione di demolizione – ha detto all’agenzia di stampa Adnkronos l’avvocato Gizzi, legale di alcuni componenti della famiglia Casamonica interessati dagli abbattimenti – Ora siamo in attesa di poter visionare il fascicolo, a cui abbiamo chiesto di poter accedere, per capire se ci sono i presupposti per proporre un incidente di esecuzione contro questa ingiunzione – Stiamo verificando se sussistono i presupposti per ottenere un annullamento previa sospensione dell’ingiunzione».

«Bene che a Roma si abbattano case abusive, finalmente vediamo le ruspe buttar giù edilizia illegale – aggiunge Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – ancor più se legata alla malavita organizzata. Ambiente e legalità devo essere al centro dell’azione politico amministrativa e ora gli abbattimenti non si devono fermare: al clamore odierno legato principalmente alle proprietà degli edifici, devono seguire azioni concrete che arrivino ovunque sia stato deturpato il territorio dal cemento illegale, dal Lungomuro di Ostia ai quartieri a rischio idrogeologico da delocalizzare fino a ogni abitazione che abbia deturpato l’ambiente». Le ruspe proseguono il lavoro. E per una volta non vengono associate a uno strumento di negazione dei diritti contro i più deboli. Tutt’altro.

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