Vola l’e-commerce in Italia. Se il commercio tradizionale continua ad arrancare, quello on line invece taglia traguardi da record segnando, stando ai dati Istat, un più 13,6% rispetto allo scorso anno. Incremento che raggiunge il 220% secondo il network AJ-Com.Net se si considera il valore degli acquisti che, includendo l’indotto, raggiunge gli 87 miliardi di euro.
Dallo studio realizzato dal network specializzato in campagne di comunicazione e web marketing emerge che nel 2020 un terzo della popolazione planetaria utilizzerà i canali digitali per fare acquisti. A far lievitare questa stima sono in particolare gli acquisti di prodotti che – includendo l’indotto (prodotti scelti online ma acquistati poi nei negozi tradizionali) – registrano già quest’anno un tasso di crescita quattro volte superiore a quello dei servizi, facendo del nostro Paese l’hub del digitale più importante in Europa. Tre i fattori che influiscono maggiormente nella scelta dell’acquisto on line: il prezzo più vantaggioso, la comodità di acquisto e la maggiore varietà di scelta. Si utilizza il web soprattutto per prenotare vacanze e soggiorni anche brevi (18 miliardi di euro previsti per il 2018), per acquistare nuovi pc, telefoni o tablet (7,8 miliardi), ma anche per capi di abbigliamento (5,9 miliardi), cibo e bevande (3,9 miliardi), arredamento (3,8 miliardi), editoria (1,8 miliardi di euro), auto e ricambi (1 miliardo).
Scelte e tendenze che hanno prodotto una crescita del numero delle imprese pari a circa il 70% nell’ultimo quinquennio, con circa 26 mila addetti a livello nazionale (dato Camera di Commercio di Milano, Monza Lodi). Se Roma è prima per numero di imprese (1.523 sedi), seguita da Milano (1.378), Napoli (1.283) e Torino (700), a Milano si concentra il maggior numero di addetti (quasi 4 mila). Quasi un’impresa su quattro tra chi si occupa di vendita su internet è giovane (24%) e circa il 10% è in mano a imprenditori nati all’estero.
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