Una bomba. Un ordigno artigianale lanciato la notte scorsa sul balcone di casa dei genitori della donna che con le sue dichiarazioni ha contribuito all’arresto dei 32 componenti del clan Spada di Ostia. Nella notte, intorno all’1.30, un boato ha svegliato gli abitanti del condominio di via delle Azzore a Ostia, sul litorale romano. Sul posto sono intervenuti gli artificieri che hanno trovato a terra, sotto la finestra dell’abitazione presa di mira, due bombolette di gas da campeggio e un candelotto inesplosi collegati a un altro candelotto, che è invece esploso. Probabilmente contro la finestra, che è stata danneggiata, è stato lanciato l’intero ordigno rudimentale ma solo una parte è esplosa.
«Roma non si lascia intimorire dalle minacce della mafia – scrive in il sindaco di Roma in un tweet, Virginia Raggi». «iamo tutti con Tamara e con chi ha il coraggio di alzare la testa e denunciare. La loro tutela e quella dei propri familiari prima di tutto, commenta sempre su twitter il senatore del Partito democratico, Bruno Astorre».
«Ad Ostia la mafia c’è ed è ben radicata nonostante ci sia ancora chi nega la presenza mafiosa nel nostro territorio. La presenza pervasiva ed evidente delle infiltrazioni criminali chiama tutte le forze sane del territorio ad opporre un fronte comune: mentre la magistratura e le forze dell’ordine fanno il loro lavoro, la politica e i cittadini devono fare la propria parte, denunciare ed attivarsi. Di fronte alla presenza diffusa e capillare di organizzazioni su tutto il litorale sud romano, non è possibile fingere che la mafia non ci sia, ha aggiunto Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana del X Municipio».
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