Le Amministrazioni si giudicano dagli impegni che assumono e che mantengono. Al di là del colore politico, questa è sempre stata – e sempre sarà – la modalità con la quale ci rapportiamo alle istituzioni. Questa è stata anche la regola che abbiamo applicato con la Sindaca Raggi e la sua giunta per condividere le strategie per la riorganizzazione delle aziende partecipate. Non è un caso che da più di due anni chiediamo corrette relazioni sindacali, partecipiamo a incontri, riunioni, ascoltiamo assessori e registriamo le innumerevoli promesse per il rilancio dell’intera galassia delle aziende del Comune. Volendo sintetizzare questi due anni della giunta capitolina non possiamo che scegliere l’aggettivo inaffidabile. Inaffidabile perché finora ogni promessa è rimasta tale. Inaffidabile perché l’emergenza non è ancora stata affrontata, inaffidabile perché nulla è cambiato. Inaffidabile perché c’è un lungo elenco di impegni disattesi.
Facciamo un passo indietro per ricostruire la vicenda. La riorganizzazione delle aziende partecipate per la Uil e per le categorie interessate è sempre stato un tema centrale. Abbiamo sottoscritto anche un protocollo per le relazioni sindacali “Fabbrica Roma”, dove appunto era previsto un tavolo dedicato alla riorganizzazione delle innumerevoli aziende a partecipazione comunale in difficoltà. Quel tavolo ha prodotto un verbale di accordo in cui era previsto che la risistemazione e il rilancio non avrebbe dovuto avere ricadute negative per i lavoratori e le lavoratrici. Che tradotto significa: nessun lavoratore dovrà andare a casa. Ad Aprile abbiamo chiesto al Sindaco di riconvocare quel tavolo per affrontare i problemi che stavano emergendo e che erano palesemente in contrasto con gli impegni sottoscritti. Risultato? Nessuna risposta.
Così il 6 giugno La Uil – insieme con la Cgil e la Cisl – ha manifestato in Piazza del Campidoglio per denunciare l’inadeguatezza del confronto e in particolare la totale mancanza di riscontro sulla situazione, sempre più preoccupante. Il presidio sembrava aver prodotto un piccolo risultato: un incontro con la Sindaca e la sua giunta e la promessa di ricostruire un rapporto di collaborazione attraverso l’imminente convocazione di un tavolo negoziale con l’assessore al bilancio. Ma siamo ancora in attesa. Nel frattempo ad Agosto 2018 il Campidoglio ha votato una delibera di giunta (161/2018) che crea le condizioni per il fallimento di Roma Metropolitane e per la privatizzazione a basso costo di Farmacap, determinando le condizioni per favorire soggetti economici che da anni vogliono mettere le mani sulle farmacie comunali. Se aggiungiamo la mancata approvazione dei bilanci di quasi tutte le aziende e le condizioni di Ama e Atac, dove o sono a rischio le retribuzioni o il concordato preventivo approvato dal Tribunale, e se aggiungiamo la situazione di Multiservizi, dove la gara a doppio oggetto provocherà pesantissime ricadute occupazionali, è fin troppo evidente che la situazione è insostenibile e l’immobilismo del Comune preoccupante e ingiustificabile.
Lo scenario è grave, inquietante. Non è più possibile aspettare ancora ed è per questo che a breve convocheremo il coordinamento delle aziende partecipate della Uil, la struttura composta dalle categorie interessate e dalle Rsu di tutte le azienda partecipate. In quella sede approfondiremo i problemi e prepareremo le proposte nonché le azioni da mettere in campo per il rilancio definitivo delle aziende comunali, sapendo che il nostro obiettivo primario è sempre quello di garantire l’occupazione a tante lavoratrici e lavoratori che da troppo tempo devono fare i conti con l’assoluta incertezza del loro futuro lavorativo.
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