Aumentano di oltre il 40 per cento le ore di cassa integrazione nel Lazio nell’ultimo anno. A luglio 2018 sono stati quasi 15 mila i cassaintegrati nella nostra regione, contro i 10,5 mila dello stesso periodo dell’anno precedente. Un incremento in totale controtendenza rispetto al panorama nazionale, dove le ore complessive di Cig sono fortemente diminuite (- 69% al Sud; -56% al Centro e -52% al Nord). Secondo la Uil del Lazio che ha diffuso i dati sono Latina, Frosinone e Rieti le province più penalizzate, tanto da rientrare nella classifica delle dieci città italiane con il maggior incremento di cig.
Se il capoluogo pontino segna un aumento del 377% dovuto soprattutto all’impennata della cassa ordinaria, se la Ciociaria supera il + 92% per effetto invece dell’incremento della cassa straordinaria, il reatino raggiunge cifre esponenziali, dovute soprattutto al mancato ricorso alla cig nel 2017. Anche Roma non sta affatto bene: con circa 1.850 lavoratori cassaintegrati segna un +20% delle ore complessive. Nello specifico, ad aumentare sono le ore di cassa straordinaria (+31,4%) mentre calano quelle della cassa ordinaria e in deroga. Calo quest’ultimo che riguarda in realtà tutto il Paese per via delle recenti riforme che hanno portato alla sua abolizione. Nonostante questo e nonostante l’irrigidimento dell’utilizzo dell’ordinaria e della straordinaria e l’aumento dei costi di accesso per le imprese, nel Lazio le ore di cig continuano a crescere, a conferma del perdurare di forti criticità. Criticità che, per quanto riguarda soprattutto Frosinone e Latina, si manifestano anche nel confronto mensile: +32% le ore autorizzate di cig a Frosinone lo scorso luglio rispetto a giugno 2018 e +180% l’incremento nella città pontina.
È l’industria il settore più colpito, a conferma purtroppo che se non si ricomincia a investire e non si sarà difficile uscire da questa impasse e l’auspicata ripresa economica, soprattutto nella nostra regione, diverrà una meta sempre più lontana”.
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