Un progetto che coniuga temi attuali: lavoro, immigrazione e integrazione. Lo firma il regista Fernando Popoli. A fronte di una necessaria sensibilizzazione e corretta informazione su questi temi, la Uil Pensionati ha abbracciato questa idea da cui è nato il cortometraggio “Arianna e Karim”. Il corto narra del protagonista, Karim, un uomo tunisino marito dell’italiana Arianna e padre di due figli, che si trova in difficoltà nel momento in cui è vittima della imperante delocalizzazione delle produzioni all’estero, e che conseguentemente alla chiusura della sua fabbrica e al difficile ricollocamento, è intenzionato a far ritorno in Tunisia infrangendo così tutti i suoi sogni e progetti, includendo il dramma della sua famiglia, anch’essa, di conseguenza, vittima della difficile situazione.
Nell’esasperazione dalla perdita del posto di lavoro dei suoi dipendenti arriva la solidarietà dei suoi ex colleghi che lo aiuteranno a trovare un nuovo lavoro in Italia in attesa di tempi migliori. Argomenti attuali che cercano di porre lo spettatore in molteplici punti di vista, esulando il qualunquismo e cercando una visione più d’insieme che vada a toccare dei temi troppo spesso monopolizzati e distorti a seconda dell’uso e dell’abuso che se ne fa a seconda dell’interlocutore di riferimento.
La Uil Pensionati ha sostenuto in pieno il progetto mettendo a disposizione alcuni locali per le riprese del cortometraggio e tutta l’esperienza in un campo delicato come quello dell’assistenza sociale. «Ci siamo messi a disposizione del regista Popoli – ha spiegato il responsabile della Stu Uil Pensionati di Frosinone Emilio Lucidi – perché i temi quali inclusione, solidarietà e lavoro rappresentano per il sindacato impegni quotidiani. Abbiamo il dovere e la necessità di sostenere questi giovani ragazzi immigrati che vengono da noi per cercare un futuro migliore e di metterci a disposizione per aiutarli. Ringrazio Popoli per la sensibilità avuta e per la realizzazione di un cortometraggio davvero interessante e significativo».
Arianna e Karim parla direttamente al pubblico, in un contesto di integrazione tra migranti e cittadini locali con le difficoltà legate al lavoro in un nazione che vede ogni giorno industrie delocalizzare le produzioni all’estero.
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