Droga, al via scuole sicure

Set 6, 2018

Ma per il Codacons la priorità resta l’edilizia scolastica
di Nico Luzzaro

Al via “Scuole sicure”, il progetto pilota del Ministero degli Interni per contrastare i reati connessi all’uso della droga, partendo dalle scuole. Quindici le città italiane al momento interessate dai finanziamenti che ammontano a 2,5 milioni in totale e sono suddivisi in proporzione al numero dei rispettivi abitanti: a Roma l’importo più alto (727 mila), seguono Milano e Napoli, rispettivamente con 344 mila euro e 243 mila. E ancora Torino (222mila euro), Palermo (168mila euro), Genova (146mila euro), Bologna (98mila euro), Firenze (96mila euro), Bari (81mila euro), Catania (78mila euro), Venezia (66mila euro), Verona (65mila euro), Messina (59mila euro), Padova (53mila euro), Trieste (51mila euro).

Il progetto prevede l’istallazione di impianti di videosorveglianza, il coinvolgimento della polizia locale e dei vigili urbani, campagne informative e il contributo di sindaci, presidi e prefetture. “La cosa che preoccupa – ha commentato il ministro Salvini – è che c’è una diminuzione dell’età media del primo uso di stupefacenti e le scuole risultano essere punto di attrazione per i venditori di morte”. Anche i dati, registrati lo scorso anno, vedono un aumento dei reati connessi agli stupefacenti del 12,5% pur essendo aumentato, della stessa percentuale, il numero delle persone denunciate o arrestate. “Se riuscissimo ad allontanare anche un solo spacciatore da un ragazzo, saranno soldi ben spesi – ha proseguito il ministro – Contiamo di sequestrare con la droga pari importo dell’investimento, sui 2.5 milioni”, precisa Salvini che conta di estendere il progetto anche ad altre città.

“Bene incrementare la lotta all’uso di droghe nelle scuole – risponde il Codacons – ma la priorità del Governo deve essere quella di garantire la sicurezza degli edifici scolastici, considerato che oggi una scuola su due non è a norma e rappresenta un potenziale pericolo per studenti e personale scolastico”. I giovani non devono fare uso di sostanze stupefacenti dentro e fuori le scuole, ma è più importante che le stesse scuole non crollino come avvenuto sempre più frequentemente negli ultimi anni, con un moltiplicarsi di cedimenti di soffitti e controsoffitti in tutta Italia”.

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