Vendemmia al top. Italia primo produttore al mondo

Set 4, 2018

La nuova produzione è stimata in 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15 per cento rispetto allo scorso anno
di Maria Parrelli

Finalmente una buona vendemmia che permetterà al settore vitivinicolo di riprendersi. Questo quanto emerso durante la conferenza stampa di presentazione delle previsioni vendemmiali, elaborati da Unione Italiana Vini e Ismea per l’Osservatorio del Vino, organizzata presso il Mipaaft, alla presenza, tra gli altri, del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, e del direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello.

La nuova produzione vitivinicola è stimata in 49 milioni di ettolitri, con un incremento del 15% rispetto ai 42,5 milioni dello scorso anno, che riavvicina l’Italia alle medie pre-2017. “Una crescita produttiva rilevante che delinea un quadro nel complesso positivo seppur con qualche criticità, in particolare al Sud, influenzato da un’estate segnata dalla piovosità consistente che ha messo in difficoltà i produttori di alcune regioni – ha dichiarato Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini – La viticoltura italiana, in larga parte, ha saputo affrontare questo bizzarro andamento stagionale con  attenzione, tempestività e professionalità, consentendo al nostro Paese di confermare anche quest’anno la propria leadership produttiva a livello mondiale”.

Anche il ministro Centinaio ha sottolineato che ”l’attuale quadro della vendemmia 2018 presenta una tendenza produttiva che fa ben sperare per l’intero comparto del vino. Per poter sfruttare tutte le potenzialità del mercato occorre incentivare la crescita del settore investendo su ricerca, innovazione e puntando sulla semplificazione per rendere le nostre aziende sempre più competitive sui mercati internazionali. Il vino è un prodotto con un forte appeal a livello internazionale, ambasciatore del made in Italy nel mondo, vogliamo costruire una nuova strategia di settore, perché per andare sui mercati internazionali la promozione è fondamentale. La strada è lunga – ha concluso il ministro – e la vera sfida del prossimo futuro sarà quella di creare e far proprio il differenziale positivo di valore legato alla distintività del vino italiano, investendo sulla differenziazione dell’offerta e sulla qualità, due elementi che rendono uniche le nostre realtà vitivinicole”.

“La minore disponibilità di prodotto dell’anno passato, associata ad un aumento consistente dei prezzi, ha determinato infatti nei primi 5 mesi del 2018 una riduzione del 10% dei volumi di vino esportati in tutto il mondo – ha commentato il direttore generale dell’ISMEA, Borriello – Di rilievo il calo di prodotto italiano importato dalla Germania e dal Regno Unito e la conferma, a meno di clamorose sorprese, del sorpasso da parte della Francia nel mercato statunitense. Riteniamo comunque che l’incremento di produzione del 2018 avrà un effetto positivo sulla ripresa delle esportazioni italiane nei mercati internazionali, con la prospettiva di superare la soglia dei 6 miliardi di euro a fine anno”.

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