Sono oltre 2,8 milioni gli italiani che hanno sofferto di depressione negli ultimi anni. Secondo l’Istat la depressione è tra i disturbi mentali il più diffuso nel nostro Paese e, a differenza del resto d’Europa, colpisce prevalentemente la fascia over 44 con picco tra la popolazione anziana. La depressione è spesso associata con l’ansia cronica grave. Si stima che il 7% della popolazione oltre i 14 anni (3,7 milioni di persone) abbia sofferto nell’anno di disturbi ansioso-depressivi.
Al crescere dell’età aumenta la prevalenza dei disturbi di depressione e ansia cronica grave (dal 5,8% tra i 35-64 anni al 14,9% dopo i 65 anni). Rispetto agli uomini, lo svantaggio delle donne emerge in età adulta e si acuisce oltre i 65 anni di età. I disturbi ansioso-depressivi si associano a condizioni di svantaggio sociale ed economico: rispetto ai coetanei più istruiti, raddoppiano negli adulti con basso livello di istruzione e triplicano (16,6% rispetto a 6,3%) tra gli anziani, fra i quali risultano però meno evidenti i differenziali rispetto al reddito. Durante l’anno scolastico 2016-2017 i due terzi degli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado presentava una disabilità di tipo intellettivo (oltre 170 mila alunni). Si stima che i minori con disturbi mentali dell’età evolutiva ospiti dei presidi residenziali siano 11 su 100 mila minori residenti. Per la salute mentale è rilevante la condizione lavorativa: inattivi e disoccupati tra i 35-64 anni riferiscono più spesso disturbi di depressione o ansia cronica grave (10,8% e 8,9%) rispetto ai coetanei occupati (3,5%). Il numero medio di giornate di assenza dal lavoro è tre volte superiore tra gli occupati se affetti da depressione o ansia (18 giorni contro 5 giorni nell’anno). Con l’invecchiamento della popolazione, la malattia di Alzheimer e le demenze sono diventate patologie rilevanti per la salute pubblica. Si stima che circa il 4,7% della popolazione anziana ne sia affetta, in particolare le donne ultraottantenni (14,2%). Queste due malattie figurano tra le cause di morte in oltre 52 mila casi all’anno di decessi di anziani.
Il tasso di mortalità per suicidio in Italia è pari a 6 per 100 mila residenti (più basso della media europea, pari a 11 per 100 mila). Nella classe di età tra i 20 e i 34 anni, il suicidio rappresenta una rilevante causa di morte (12% dei decessi). Nel 2016 circa 800 mila persone di 18 anni e più (161 per 10mila residenti) hanno ricevuto trattamenti nei servizi dei Dipartimenti di salute mentale (Dsm). Tra gli uomini adulti il principale disturbo è la schizofrenia e altre psicosi funzionali; nelle donne le sindromi nevrotiche e, dopo i 35 anni, la depressione.
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