In questo periodo si parla tanto di dignità. Persino per decreto. Ma dov’è la dignità umana in quello che sta accadendo intorno a noi? È dignitoso lasciare in balia del destino la vita delle persone o avviare una guerra tra poveri per distogliere l’attenzione dai grandi e gravi problemi del nostro Paese? Parliamo soprattutto del lavoro o meglio della sua mancanza, di una tassazione costantemente in aumento, di giovani che abbandonano il Paese alla ricerca di soluzioni migliori e di un futuro.
E’ dignitoso tutto questo? Negli ultimi giorni abbiamo seguito la vicenda dello sgombero dei Rom del Camping River, sulla via Tiberina, alla periferia di Roma. Una comunità composta da tre etnie differenti e moltissimi bambini. Oltre 300 persone in tutto. La maggior parte di questi è ancora in strada, accampata prima all’esterno del campo sgomberato, poi alla stazione romana di Prima Porta. Non entriamo nel merito delle motivazioni che hanno portato allo sgombero, ma come esseri umani in primis e come sindacato dei cittadini ci siamo sentiti in dovere di dare una mano a persone in difficoltà che, in questo momento, chiedevano acqua e cibo. Si tratta di solidarietà umana. Si tratta di umanità.
E’ questa che non dovrebbe venir meno. Uomini, donne e bambini abbandonati a loro stessi, privati di letti, materassi, coperte e dell’essenziale non è umanità. E non risolve il problema igienico sanitario per cui dicono sia stato effettuato lo sgombero. La Uil del Lazio ha provato a garantire loro, almeno per un giorno, i beni di prima necessità: acqua, latte, biscotti, perché questa era la cosa più immediata, e forse più semplice, per ricordare a noi stessi “rimaniamo umani”.
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