Caldo e siccità: un 2017 da brividi

Lug 4, 2018

Il XIII rapporto dell’Ispra: secondo anno più secco dal 1
di Giancarlo Narosi

Caldo e siccità. La caratteristica prevalente del clima in Italia nel 2017 è stata la siccità, che ha interessato gran parte del territorio nazionale, causando gravi problemi di gestione delle risorse idriche in molte regioni. Con un’anomalia di precipitazioni del meno 22 percento circa, il 2017 si colloca al secondo posto, appena dopo il 2001, tra gli anni più secchi dell’intera serie dal 1961. Rispetto alla temperatura media, l’anomalia su scala mondiale sulla terraferma del 2017 è stata di +1,20 gradi, facendone il terzo anno più caldo della serie storica dopo il 2016 e il 2015. Limitando lo sguardo al nostro Paese, l’incremento sulla media è stato invece maggiore, pari a +1,30 gradi e colloca il 2017 al nono posto dal 1961. Dati contenuti nel XIII rapporto pubblicato sul sito dell’Ispra dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa).

Nel mese di gennaio, le temperature sono state mediamente più basse della norma, ma da febbraio ad agosto il clima è stato nettamente più caldo della norma ovunque, con punte di anomalia media mensile nel mese di marzo al nord (+3.72°C) e di giugno al centro (+3.82 °C) e al sud e sulle Isole (+3.13 °C). Fino al mese di agosto compreso, il 2017 ha rappresentato l’anno nettamente più caldo di tutta la serie storica, con un’anomalia media nazionale negli 8 mesi di quasi +2 gradi centigradi. Su base stagionale la primavera (+2,0) e l’estate (+2,8) scorsa si collocano al secondo posto tra le più calde dell’intera serie storica, dopo quelle del 2003. Viceversa, in inverno e in autunno la temperatura media è stata solo debolmente superiore ai valori stagionali di riferimento 1961-1990. Ancor più che negli ultimi anni, l’anomalia della temperatura massima è stata più elevata di quella della temperatura minima. Anche la temperatura superficiale dei mari italiani è stata sempre superiore ai valori climatologici normali, con un picco di anomalia nel mese di giugno (+2,2). Il valore medio annuale di anomalia colloca il 2017 al sesto posto della serie dal 1961. Nel corso dell’estate 2017 sono stati registrati inoltre numerosi record di temperatura massima assoluta: circa un quarto delle stazioni della rete sinottica nazionale, che dispone di serie temporali sufficientemente lunghe e complete, ha superato i precedenti valori record e per 8 di esse si tratta di temperature maggiori o uguali a 40 gradi.

L’indice delle onde di calore ha rilevato un’anomalia positiva di circa +23 giorni nell’anno, collocando il 2017 ai primi posti della serie dal 1961, sebbene a distanza dal 2003. Viceversa, il numero di giorni con gelo hanno registrato un’anomalia negativa a conferma di una stagione invernale solo poco più calda della norma. Sia per il numero medio di notti tropicali (con temperatura minima maggiore di 20 gradi) che per il numero medio di giorni estivi (temperatura massima maggiore di 25) il 2017 si colloca ai primi posti della serie dal 1961, a conferma delle forti anomalie positive di temperatura che hanno caratterizzato la stagione primaverile ed estiva. Per quanto riguarda la pioggia, fino al mese di novembre la precipitazione media nazionale del 2017 è risultata la più bassa dell’intera serie storica. Solo le piogge vicine ai valori normali negli ultimi due mesi dell’anno sono riuscite ad attenuare l’entità dell’anomalia media annuale e portato il 2017 al secondo posto tra gli anni più secchi, dopo il 2001. Le anomalie negative più marcate si sono registrate sulle regioni nord-occidentali e sul medio versante tirrenico. Su base stagionale, con un’anomalia media di circa -50%, l’estate dello scorso anno seconda solo a quella del 1985 mentre la primavera, con un’anomalia media di circa -35%, è stata la terza più secca, dopo il 1997 e il 2003.

Nell’intervallo 1961-2017 i valori medi nazionali delle precipitazioni cumulate risultano in leggera diminuzione ma non risultano tendenze statisticamente significative su base annuale, né su base stagionale. La forte siccità che ha caratterizzato il 2017 è confermata anche dall’andamento dell’umidità relativa, con un’anomalia media in Italia di -5.1% rispetto al valore climatologico normale 1961-1990, il 2017 è stato l’anno meno umido dell’intera serie dal 1961, staccando il precedente record del 2003 (-3,9%).

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