Un territorio con enormi potenzialità. Ma anche con criticità decennali da risolvere. Un’area della regione che ha sofferto come altre la crisi economica e che adesso sta provando a risollevarsi. La provincia pontina ha tutte le carte in regola per rinascere. Ne è convinto Luigi Garullo, segretario generale della Uil di Latina, che il territorio lo conosce bene. «Dobbiamo partire da ciò che abbiamo – dice – e lavorare per sviluppare le eccellenze del territorio». E poi: «Siamo passati da punte di 500mila ore di cassa integrazione mensile negli anni passati a meno di 20mila negli ultimi mesi, la crisi non è passata, ma l’industria si è assestata».
Segretario, quali sono le eccellenze del territorio? «Nella nostra provincia abbiamo ancora un comparto industriale di rilevante dimensioni che ha terminato i lunghi e dolorosi processi di ristrutturazione, con eccellenze nell’agroalimentare, nel metalmeccanico e nel farmaceutico. Questo imponente tessuto industriale sta dando segnali di ripresa. Penso al farmaceutico che dopo una pausa nel 2016, lo scorso anno ha registrato un aumento dell’export dell’8,42 per cento, con una quota che incide per l’80 per cento sul totale delle esportazioni del settore manifatturiero, che vale in provincia oltre 5,5 miliardi di euro. Latina è in vetta nella graduatoria delle province per valore delle esportazioni dei prodotti farmaceutici di base e dei preparati – davanti Milano e Frosinone – rappresentando quasi un quinto delle intere esportazioni nazionali».
L’imperativo è puntare su questi settori per lasciarsi alle spalle la crisi «Si, dobbiamo sviluppare e incentivare le eccellenze del territorio: penso, ad esempio, al polo di ricerca internazionale che verrà realizzato dalla Bsp Pharmaceuticals, con 400 nuovi posti di lavoro nei prossimi anni, grazie alla sinergia messa in piedi con Regione e Ministero dello sviluppo economico e con il grande impegno della Uil, che a suo tempo seppe creare le condizioni per l’acquisizione del sito ex Tetra-Pak da parte di Bsp. Nella provincia di Latina siamo passati da punte di 500mila ore di cassa integrazione mensile negli anni passati a meno di 20mila negli ultimi mesi».
Cosa fare allora? «Dobbiamo insistere sulla strada del recupero dei siti industriali dismessi, il territorio pontino ne è pieno. La Uil di Latina da anni sostiene questa battaglia, stimolando la Regione a definire strumenti utili per il recupero. Adesso arriva qualche risultato, visto che sono stati concessi ai consorzi industriali alcuni strumenti per il recupero e la reindustrializzazione a fronte di progetti produttivi».
Un altro segmento determinante dell’economia pontina è l’agricoltura. Qui si fanno i conti con il caporalato. Cosa fa la Uil per contrastare questo fenomeno illegale? «Caporalato, il lavoro nero e irregolare, sono fenomeni di sfruttamento umano inaccettabili, rispetto ai quali, unitamente alle tante iniziative del sindacato di categoria, è stato recentemente costituito un apposito tavolo di contrasto in Prefettura, al quale partecipiamo attivamente. Il settore agricolo, pur scontando anche problemi di scarsa innovazione tecnologica, conta oltre 22mila occupati e ha chiuso il 2017 con un export in espansione, per un ammontare di merci acquistate dall’estero che sfiora i 182 milioni di euro, collocando Latina al quinto posto nella graduatoria delle province riferita ai prodotti agricoli non permanenti. Si tratta quindi impegnarsi per conciliare innovazione – penso a un marchio di qualità del territorio – e per contrastare con tutte le nostre forze lo sfruttamento degli esseri umani.
Segretario, per concludere, uno sguardo all’edilizia. «E’ un settore in sofferenza, che potrebbe rilanciare l’economia. Quindi vanno sbloccati i cantieri, a partire da quelli più piccoli di competenza degli enti locali, per finire con quelli delle grandi opere infrastrutturali. State certi che su questo aspetto vigileremo insieme alla nostra federazione di categoria senza fare sconti. Perché non può esserci sviluppo senza legalità. Abbiamo un disperato bisogno di legalità e di normalità. Non ci rassegneremo all’idea che l’illegalità possa far parte del contesto in cui viviamo. Abbiamo gli anticorpi per combattere il cancro della criminalità, della corruzione e del malaffare, e questo è dimostrato dai grandi risultati conseguiti dalle forze dell’ordine proprio in questi ultimi anni».
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