Aria avvelenata. A Roma se ne rispira tanta

Mag 22, 2018

Le concentrazioni più elevate di biossido di azoto a via Etiopa, via Casilina e via di Trasone
di Al. Van.

aria avvelenataAria avvelenata. «Fuorilegge e nociva». A Roma si respirano concentrazioni medie di biossido di azoto con valori fuori dalla norma. I risultati della prima mappatura condotta da Salvaciclisti Roma e Cittadini per l’aria a conclusione del progetto ‘NO2, no grazie’ sono spietati: «in tre casi su cinque la concentrazione di NO2 è superiore ai limiti di legge – si legge nel dossier – con gravi rischi per la salute dei cittadini, dall’aumento dei ricoveri a quella della mortalità».

In centocinquanta – tutti volontari – armati di un kit per un mese (dal 2 febbraio al 3 marzo) hanno misurato il livello di questo pericolosissimo inquinante. Il biossido di azoto dovrebbe avere un valore limite pari a 40 microgrammi per metro cubo su base annuale. Dalla rilevazione mensile è stata quindi prodotta la stima sui 12 mesi: a Roma, per il 60 per cento dei punti di campionamento è stata calcolata una concentrazione media annuale superiore ai limiti: tre su cinque sono fuorilegge. Su base mensile, il 79 per cento dei campionatori ha rilevato concentrazioni di NO2 superiori ai 40 microgrammi per metro cubo, con valori più elevati in centro e a ridosso delle arterie più trafficate. In cima alla classifica svetta viale Etiopia – piazza Abeba con 95,4 microgrammi per metro cubo, segue via Casilina – Tor Pignattara con 91 microgrammi, in terza posizione via Trasone con 88,4 mg/m3. Valori registrati – come sottolinea il report Salvaciclisti Roma e Cittadini per l’aria – in un arco di tempo con condizioni meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti: «con un vento medio di 10 nodi e un episodio di precipitazione nevosa, che ha comportato il blocco forzato del traffico».

Aria avvelenata nella capitale, perchè oltre l’ottanta per cento degli ossidi di ossidi di azoto – tra cui il biossido – sono sprigionati dai mezzi di trasporto. I maggiori responsabili sono i motori diesel, anche quelli di ultima generazione. «Bisogna dare la possibilità di lasciare a casa l’auto e muoversi senza inquinare – dice Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria – Serve una mobilità sostenibile e tanta decisione per lasciare i diesel fuori dalla città e far rientrare così entro i limiti di legge i livelli di NO2». Obiettivo necessario, visto i danni alla salute che il biossido di azoto può creare all’apparato cardiovascolare, respiratorio e neurologico. «Lanciamo un appello al sindaco di Roma e al presidente della Regione Lazio – aggiunge Paolo De Luca di Salvaciclisti Roma – per aggiornare il piano della qualità dell’aria». Sfide raccolte dal Campidoglio. «Roma Capitale è impegnata sul tema dello sviluppo sostenibile e della qualità dell’aria – dice la sindaca di Roma – Le sfide che ci attendono sono epocali. Dobbiamo lavorare prevenire i costi sociali e delle malattie connesse all’inquinamento». Ma c’è tanto da lavorare. Secondo un’analisi condotta da Greenpeace, la Capitale d’Italia è fanalino di coda per mobilità sostenibile, preceduta da Mosca, Londa e Berlino. Al primo posto delle città virtuose c’è Copenaghen, seguita da Amsterdam e Oslo.

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