Disciplinare e regolamentare l’attività dei lavoratori digitali. Contrastare diseguaglianze e lo sfruttamento. Parte il piano della Regione Lazio per estendere diritti e tutele ai lavoratori della Gig economy, cioè a coloro che tramite app o piattaforme digitali trovano occupazione. Entro l’estate la Regione vuole approvare una legge che dia regole certe a un settore oggi lasciato al far west. Il lavoro dei riders, fattorini che con l’ausilio di biciclette o motocicli consegnano cibi e altro materiale a domicilio, necessita di tutele. Si partirà con una fase di consultazione pubblica – che dal prossimo 25 maggio e per 20 giorni – vedrà attiva una sezione sul sito www.regione.lazio.it dedicata alla raccolta di proposte per la definizione degli strumenti e strategie da perseguire, secondo una logica di processo partecipato, condiviso e aperto.
La consultazione avrà come oggetto «Il Foglio dei diritti primari del lavoro digital», dedicato appunto ai lavoratori e alle lavoratrici che operano mediante l’utilizzo di piattaforme collaborative digitali e che interviene su più aspetti: forme di tutela del lavoro, compatibili con le norme nazionali prerogative di natura assicurativa, previdenziale e di salute e sicurezza. E poi: forme di garanzia per il salario minimo individuato in sede di contrattazione collettiva, rifiuto del cottimo, manutenzione dei mezzi, indennità in casi particolari, obbligo di informazione, diritto alla formazione, strumenti permanenti di confronto tra le Parti sociali e strumenti di informazione. Prevista, inoltre, la creazione del Portale del lavoro digitale, un’anagrafe dove potranno iscriversi sia le imprese che operano nella Gig economy sia i lavoratori che offrono il proprio lavoro attraverso app. Ai lavoratori digitali che si registreranno all’elenco regionale, la Regione riconoscerà tutele aggiuntive rispetto a quelle contrattuali stabilite dalle parti di natura sanitaria, previdenziale e assicurativa ed erogherà politiche attive del lavoro per chib desideri intraprendere percorsi lavorativi che offrano nuove opportunità.
«Il nostro obiettivo – ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – è di cambiare la situazione nel Lazio, di lanciare una grande provocazione nel dibattito nazionale». «Prima dell’estate definiremo una proposta di legge con cui dare risposte – ha aggiunto l’assessore al lavoro, Claudio Di Berardino – Un atto concreto che segna l’inizio di un percorso scandendone i tempi. Non sarà una legge punitiva, avrà l’obiettivo di far emergere, regole». Soddisfatti i sindacati. «Siamo in presenza di uno sfruttamento senza precedenti – fanno sapere Cgil Roma e Lazio, Cisl Lazio e Uil Roma e Lazio – con retribuzioni a cottimo e in totale assenza di sicurezza e diritti per chi si trova a svolgere questo lavoro. Sosteniamo la scelta della giunta regionale con proposte e progetti, perchè è fondamentale arrivare a scrivere un insieme di norme che mettano la parola fine allo scempio che si sta consumando e che toglie ogni speranza a un’intera generazione. Adesso è fondamentale passare dall’annuncio alla proposta che deve incidere realmente sulla qualità del lavoro e della vita delle persone coinvolte. Lavoro, sicurezza, sanità sono gli imperativi che continueremo a chiedere alla giunta Zingaretti, convinti che sia necessario rimettere al centro dell’agenda politica i bisogni reali delle persone».
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