Un nuovo ospedale. Antisismico. Invece di «rattoppare» quello esistente. Praticamente un nuovo presidio ospedaliero da realizzare utilizzando anche i fondi già stanziati dalla Regione Lazio per l’adeguamento sismico del de Lellis di Rieti. E’ un’idea che sta guadagnando rapidamente consensi in città. Ma al momento è solo un’ipotesi. Tuttavia sarebbe una scelta lungimirante e strategica, che si inserirebbe in una logica di costruzioni moderne e appositamente concepite per resistere ai terremoti, che da queste parti sono purtroppo di casa. Una ricostruzione antisismica in grado di far rinascere il territorio ancora ferito dal terremoto dell’agosto 2016 e dei successivi eventi sismici.
Giorni fa, durante l’incontro in commissione sanità – al quale erano presenti il presidente della commissione Morena De Marco, il consigliere comunale con delega alla sanità Antonio Boncompagni, il direttore generale della Asl Marinella D’Innocenzo e le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil – tra i vari temi della sanità reatina, l’argomento nuovo nosocomio è stato ampiamente dibattuto.
«Abbiamo apprezzato la convocazione da parte del Comune nonché la presenza del direttore generale della Asl – hanno fatto sapere il segretario generale della Uil di Rieti Alberto Paolucci, Walter Filippi della Cgil Rieti Roma Eva e Paolo Bianchetti della Cisl Roma Capitale e Rieti – con loro si è approcciato il primo incontro ricco di argomenti tra cui il Punto unico di accesso a tutte le prestazioni sociosanitarie per i cittadini, il registro dei tumori e i 76 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’ospedale de Lellis».
«Sono argomenti – hanno spiegato Cgil, Cisl e Uil – che necessitano approfondimenti e quindi nuovi incontri, ma certamente il nostro giudizio è positivo. Relativamente alle somme messe a disposizione per l’adeguamento sismico del de Lellis, abbiamo alle istituzioni di concentrare l’attenzione sulla costruzione di un nuovo ospedale, piuttosto che rattoppare una struttura ideata negli anni 60 e costruita negli anni 70».
«Sia per l’ospedale che per le scuole abbiamo un’idea chiara – concludono Paolucci, Filippi e Bianchetti – è giunto il momento di utilizzare i soldi pubblici per investire in strutture antisismiche di nuova costruzione. Quindi un nuovo nosocomio che permetta alla città e al territorio di fruire di una struttura confacente alle esigenze sotto ogni punto di vista, dalla stabilità alla efficienza, dalla viabilità ai parcheggi e prima di tutto sicuro. Ripartire, dunque, dall’impegno della Regione Lazio e degli enti locali. Mettiamo fin da subito alla prova i rappresentanti eletti a nei nostri territori, per costruire un modello nuovo di edilizia pubblica in un’area ad alto rischio sismico». La parola passa ai parlamentari, ai consiglieri regionali, agli assessori. Rieti e i reatini aspettano risposte.
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