Tute bianche e tanta voglia di riscatto. Si presentano così i sedici detenuti di Rebibbia che da stamattina, grazie al protocollo d’intesa siglato tra Roma Capitale e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, si occuperanno della manutenzione dei giardini di Colle Oppio. Armati di pale e rastrelli, i detenuti lavoreranno dalle 9 alle 14, cinque giorni a settimana, controllati a vista dagli agenti della Polizia penitenziaria.
Il progetto, nuovo nella sua formulazione, coinvolgerà nei prossimi mesi anche i detenuti di Regina Coeli e Rebibbia femminile. In quest’ultimo, il lavoro non è una novità. Basti pensare alle tante detenute alle prese con la produzione di prodotti locali, la macellazione e la cura del verde. Attività che rappresentano un’evasione e un punto di forza per le donne recluse nonostante si svolgano esclusivamente all’interno del carcere. A breve anche loro potrebbero varcare gli imponenti cancelli azzurri e immergersi nella routine lavorativa della Capitale.
Tutti i detenuti coinvolti nell’iniziativa stanno scontando pene per reati minori e hanno aderito volontariamente al progetto che si concluderà con un attestato finale utile per un futuro reinserimento lavorativo. L’obiettivo è portare a 100 il numero dei coinvolti. Dopo Colle Oppio sarà la volta dei giardini di piazza Vittorio, poi Villa Sciarra. Successivamente, man mano che l’iter burocratico andrà avanti, si occuperanno della manutenzione di alcuni impianti sportivi, di curare aree delle comunità sociali e di volontariato e delle aree antistanti le biblioteche comunali.
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