In questi giorni si sta consumando il dramma di 30 dipendenti della società Multiservizi che hanno ricevuto, a conclusione di una procedura di mobilità, le lettere di licenziamento. A questo proposito giova ricordare che l’azienda occupa circa 4mila lavoratori e svolge lavori di pulizia, igiene, manutenzione, sicurezza e agibilità di scuole comunali e statali, asili nido, aree verdi, monumentali e archeologiche, spiagge, edifici e spazi ad uso pubblico. L’azienda è una partecipata dal Comune di Roma e – alla pari di tutte le altre detenute o controllate dal Campidoglio – deve essere riorganizzata ed efficientata secondo le regole del decreto Madia.
E’ utile ricordare che è in atto un confronto con l’amministrazione capitolina attraverso il quale emergerà il nuovo assetto della galassia delle partecipate. Fin qui un breve riepilogo della storia recente. Inopinatamente, però, i vertici di Multiservizi decidono che le norme contenute nella legge Madia non si applicano alla loro azienda e piuttosto che avviare un eventuale processo legato alla gestione di possibili esuberi attraverso una mobilità tra le varie aziende, decidono di licenziare. Come se fosse la soluzione, la panacea di tutti i mali. Quando sta accadendo è assolutamente intollerabile anche alla luce di un accordo sottoscritto da noi sindacati confederali e dal Comune di Roma con il quale si concordava che la gestione della riforma Madia non avrebbe prodotto licenziamenti. E’ evidente quindi che riteniamo l’accaduto molto grave, anche alla luce del fatto che la proprietà ha agito in autonomia senza un accordo con il Comune. Nell’ultimo incontro che si è tenuto in Campidoglio le risposte ricevute dall’assessore alle partecipate Gennaro e dal direttore Generale Giampaoletti sono state insufficienti e dimostrano, quindi, quanto la proprietà non abbia il controllo della gestione di una sua partecipata, aspetto che riteniamo inammissibile.
E’ il caso di ricordare che ci erano state date rassicurazioni rispetto al rinvio dei licenziamenti almeno fino al chiarimento tra la proprietà e l’azienda su un possibile percorso alternativo al licenziamento stesso. Abbiamo chiesto pertanto all’assessore di ripartire dall’accordo fatto il 27 settembre 2017 che esplicitamente riportava due parole, “zero esuberi”. Siamo altresì convinti che tutta la procedura avviata e conclusa dalla Multiservizi sia in contrasto assoluto con la legge Madia e pertanto illegittima. Così come sono illegittime le lettere di licenziamento che non hanno tenuto conto dei criteri di legge. Naturalmente continueremo a incalzare l’amministrazione comunale nel tentativo di porre rimedio allo scempio compiuto e metteremo in atto tutte le iniziative utili a tutelare i lavoratori tutti, anche attraverso le opportune iniziative legali.
0 commenti
Trackback/Pingback