L’Assi Onlus solidale con Mass’Art. Il perché di una scelta

Gen 15, 2018

Al via il nuovo progetto: «Obiettivo intercultura: la solidarietà ci unisce»
di Francesco Fatiga

Un momento della riunione

Assi e Mass’Art insieme. La Uil, nel panorama sindacale internazionale, persegue una politica di dialogo interculturale con tutti i Paesi del bacino mediterraneo al fine di contribuire alla pacificazione e allo sviluppo sociale economico e culturale dell’area. L’incontro di Lampedusa del 2 Febbraio 2017, che ha riunito attorno allo stesso tavolo libici, egiziani, tunisini, palestinesi, israeliani e tanti altri, ne è una eloquente testimonianza. Il nostro sindacato, partecipe di questa scelta politica, ha sviluppato, in particolare, un rapporto di gemellaggio con il sindacato regionale di Tunisi della Ugtt, insignita recentemente del premio Nobel per la Pace.

 Nel quadro di questa collaborazione bilaterale, le due organizzazioni hanno deciso di promuovere il progetto «Obiettivo intercultura: la solidarietà ci unisce» affidandone l’esecuzione alla Associazione Solidarietà Sindacale Internazionale Onlus di Roma e all’Associazione Espace Mass’Art di Tunisi. Mentre l’Assi Onlus ha provveduto a reperire i fondi di finanziamento allestendo una lotteria a premi alla quale hanno aderito con spirito solidale le lavoratrici e i lavoratori aderenti alla Uil e i suoi simpatizzanti, Mass’Art si è assunta l’onere di gestire il progetto a favore dei ragazzi e dei giovani di alcune periferie disagiate della città di Tunisi. Un’opera, questa, che vuole perseguire alcune finalità di grande valore educativo, sociale e culturale. E la cultura, si sa, è volano di libertà, di democrazia e di progresso.

 Il progetto si prefigge di aggregare e coinvolgere i giovani, sviluppando capacità professionali nel campo teatrale, cinematografico e della musica Rap e rafforzando cosi la loro integrazione nel proprio territorio. Allo stesso tempo Mass’Art, grazie alle sue attività, e attraverso queste forme aggregative, contribuisce a sensibilizzare i giovani stessi su problematiche attuali quali i rischi derivanti dall’immigrazione irregolare e dall’estremismo radicale. Questo progetto di solidarietà certamente non risolverà da solo le tristi questioni accennate ma indica una possibile via per interventi concreti di risoluzione. Se tutta la società civile che opera direttamente nei territori, fra la gente, si mobilitasse in questo senso sarebbe già un grande passo in avanti e un esempio per la società politica e per le Istituzioni che, molto spesso, programmano grandi strategie e mega progetti con risultati scarsissimi. Noi abbiamo operato la nostra scelta di solidarietà con la convinzione di aver contribuito a rafforzare i rapporti di fratellanza sindacale ed umana tra due popoli molto vicini per tradizioni storiche e culturali.

 

 

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