Un cuore rosa, non un posto qualunque. Un luogo di incontro, di formazione, di scambio di esperienze ma soprattutto uno spazio di accoglienza delle donne italiane e straniere. Un cuore rosa, insomma. E quindi non solo un simbolo, né un luogo come tanti. La struttura di via della Lungara ha anche una lunga storia di occupazioni e trattative. La Casa siamo tutte, non è solo uno slogan, anzi. E’ molto di più: è un luogo dove risiede la memoria di tante e tutte le donne che vi si sono ritrovate, come anche la sua collocazione parla di una storia che ha attraversato il tempo camminando su strade a volte molto tortuose, una storia che parla di diritti faticosamente conquistati guardando anche al futuro delle nuove generazioni.
E Ora il Comune di Roma, questa giunta capitolina, anche dopo aver avviato un tavolo di confronto sul tema per trovare le giuste e necessarie soluzioni, ne avvia lo sfratto. Il Coordinamento Donne della Uil di Roma e Lazio, negli anni ha sempre eletto la Casa Internazionale delle Donne come luogo privilegiato di analisi, confronto e proposte sulle tematiche femminili e sullo sviluppo della cultura di genere. Non può, dunque, restare indifferente alla minaccia della sua chiusura per sfratto. Per noi è inconcepibile che la storia delle donne del nostro Paese venga cassata con un atto burocratico che, per ironia della sorte, è firmato da Virginia Raggi, prima sindaco donna di Roma e tuttavia, a nostro avviso, quanto mai lontana dai valori espressi dalla cultura e dalle esperienze delle donne italiane. Esperienze e cultura che tutte le donne del nostro Paese amano e intendono tutelare e diffondere.
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