La crisi di Atac non è irreversibile. Esistono spazi e azioni per rilanciare l’azienda del trasporto pubblico romano. Ne sono convinte Cgil, Cisl e Uil. E’ per questo che insieme con il Comune, i confederali hanno firmato un verbale d’intesa. Un documento che indica la strada da seguire per il rilancio di Atac: carattere pubblico dell’azienda partecipata, mantenimento degli attuali livelli occupazionali e retributivi, necessità di offrire un servizio efficiente ai cittadini. «Si tratta ovviamente di un primo passo tutto da verificare – dice il segretario regionale ai trasporti Felice Alfonsi, che per la Uil di Roma e del Lazio e con la categoria della Uil trasporti ieri ha firmato l’intesa in Campidoglio.
A via Cavour però si resta coi piedi in terra. «Monitoreremo ogni singolo passo per avere la certezza che si rispetterà quanto già previsto dall’intesa – spiega Alfonsi – e poi sarà fondamentale da parte aziendale concordare con le parti sociali il piano industriale, che rappresenta la vera cartina di tornasole degli accordi politici raggiunti».
Nell’intesa siglata con il Campidoglio è stato previsto di istiuire un tavolo permanente sull’insieme dell’occupazione diretta e indiretta, con il compito di assicurare un’informazione in grado di migliorare il confronto con i rappresentanti delle categorie, anche relativamente ai temi legati alla riorganizzazione dell’azienda e al suo rilancio. Resta da verificare ogni singola mossa affinché Atac resti pubblica e torni a offrire un servizio efficiente ai cittadini. «Perché è da questo che si misura – conclude Alfonsi – il grado di civiltà di un paese, in questo caso di una città che è la Capitale d’Italia».
0 commenti
Trackback/Pingback