Non solo Roma. L’emergenza idrica si estende drammaticamente anche al Sud Pontino. I dati registrati negli ultimi tempi mostrano un abbassamento rilevante della falda acquifera. La discesa narra di ulteriori 30 centimetri (centrale Capodacqua Spigno Saturnia). Chiusure notturne alternate e modifica del piano degli investimenti sono state le mosse immediate per fronteggiare l’emergenza. «Occorre procedere senza indugio, ha dichiarato l’ing. Besson Ad di Acqualatina la spa mista che gestisce il servizio idrico integrato in terra pontina, verso l’utilizzo dei dissalatori da attivare immediatamente, mettendo da parte tutte le posizioni preconcette per le quali – conclude Besson – non c’è più tempo». Le rilevazioni dei dati pluviometrici a giugno 2017 parlano chiaro. Le zone in crisi coprono gran parte del territorio dell’ambito territoriale numero 4: si va dai monti lepini fino all’area sud con Formia, Gaeta, Minturno, Amaseno e altri Comuni. Un impatto minore, invece, verso la zona servita dalla centrale Vetere con i comuni di Fondi, Itri, Sperlonga e Lenola. Per il sud si registra alla fine di giungo un gap pari a circa 215 litri al secondo. A fronte di un fabbisogno idrico minimo luglio-agosto di circa 1.050 litri al secondo, le disponibilità sono già scese a 835 determinando così una situazione peggiorativa di circa 115 litri al secondo. Nell’area nord, invece, si registra un gap di 60 litri al secondo. Per permettere il riempimento dei serbatoi si è proceduto alla regolazione della pressione ed alla chiusura notturna alternata.
Se alla carenza idrica sommiamo le perdite dovute alle carenze strutturali della condotta, il quadro si completa. La carenza idrica non si presenta quest’anno per la prima volta. Da diverso tempo gli amministratori e le associazioni di categoria si interrogano sul tema. A dicembre 2016 qualcosa è stato modificato nei programmi di investimento. La conferenza dei sindaci ha approvato con delibera numero 17 del dicembre 2016 la modifica del piano investimenti prevedendo oltre ad un aumento pari a 23 milioni di euro degli investimenti per il recupero delle perdite fisiche nel lungo periodo, un piano di investimenti straordinari per le aree interessate dalle maggiori criticità. In attesa che tornino le piogge non si può certo stare con le mani in mano. Allora meglio pensare alla manutenzione della condotta ed alla riduzione delle dispersioni. Da non tralasciare una campagna di sensibilizzazione circa il corretto utilizzo della risorsa idrica, una risorsa che non è infinita.
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