Gli edili Uil della Capitale hanno una nuova guida. Nato a Dalmine, in provincia di Bergamo, classe 1962, due figli, Giovanni Agostino Calcagno è il nuovo Segretario generale della Feneal Uil di Roma, eletto in seno al Congresso straordinario svoltosi il 28 giugno presso il Centro Congressi Cavour. Partecipato e dinamico il Congresso, a conclusione della stagione di commissariamento della federazione, che ha visto la presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale al Lavoro Lucia Valente e dell’assessore capitolino all’Urbanistica e Infrastrutture Luca Montuori, assieme ai Segretari confederali Uil Bombardieri e Civica e al numero uno degli edili Panzarella. Unanime l’appello a un sindacato fedele alla propria natura e al passo con questi anni così difficili per il lavoro, nelle parole degli interventi in sala dei dirigenti Uil.
«La lunga crisi che ha colpito il settore delle costruzioni ha profondamente provato i lavoratori, con il dimezzamento degli addetti iscritti in Cassa edile, passati da 64mila a circa 32mila negli ultimi otto anni, per un abbattimento complessivo della massa salari superiore a 225 milioni di euro ed una contrazione degli investimenti pubblici e privati superiore al 60 per cento. Per questo considero tra gli obiettivi principali del mio mandato orientare sempre più la federazione verso il soddisfacimento delle esigenze e necessità dei lavoratori, dobbiamo garantire loro una presenza capillare sul territorio della città, con una struttura agile, vicina e in ascolto», ha dichiarato Calcagno durante la sua elezione al Congresso.
Cresciuto in Toscana e trasferitosi a Roma per lavoro, Calcagno vanta una conoscenza profonda del settore in relazione alla complessità del panorama capitolino e regionale (entra nella federazione romana già a partire dal 1992), oltre ad un’esperienza sindacale di lungo corso all’interno della Uil di Roma e del Lazio (dal 2001 ad oggi). «Le stime sui prossimi decenni collocano il 55% della ricchezza mondiale in sole 600 metropoli del mondo. Roma invece cresce più lentamente della pur lenta crescita dell’economia nazionale. E’ tempo di rimetterci in moto con tutte le nostre energie”, ha concluso Calcagno, “i nostri lavoratori si aspettano che si possa andare oltre la storia che abbiamo alle spalle, con una Feneal che lavora per il futuro».
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