Quasi duemila le persone – per l’esattezza 1.879 – assistite gratis in tutta Italia, 472 quelle incontrate negli anni precedenti, ma ancora in carico, 1.276 gli avvocati e i volontari impegnati quotidianamente in cinquantanove città italiane e un valore del lavoro legale messo gratuitamente a disposizione degli ultimi pari a 1,7 milioni di euro. Questi i dati salienti del Bilancio sociale 2022 dell’Associazione Avvocato di strada.
«Anche nell’ultimo anno le nostre attività hanno riguardato a 360 gradi pratiche di tutte le aree giuridiche: dal diritto alla residenza al diritto di famiglia, dai fogli di via alla tutela delle persone vittime di violenze e aggressioni e diritto dell’immigrazione – ha spiegato il presidente dell’associazione Antonio Mumolo – La residenza anagrafica rimane il tema più trattato dai volontari, con 206 pratiche aperte, mentre sono 217, con 146 i casi di multe elevate per mancanza di titolo di viaggio sui mezzi pubblici, le pratiche di diritto amministrativo». Quanto al diritto dei migranti – ovvero i permessi di soggiorno, la protezione internazionale, i decreti di espulsione e di cittadinanza, le pratiche sono leggermente aumentate, passando da 489 a 532, mentre sono scese quelle di diritto penale, da 159 a 122. E’ stata poi introdotta la categoria relativa all’orientamento ad altri servizi, che nel 2022 è avvenuto in quasi duecento casi.
«In questi ultimi anni, il numero delle persone che vivono in strada è cresciuto ancora, a causa di una situazione di instabilità che ormai ci accompagna da troppo tempo, con conseguenze sempre più pesanti su tutta la società – ha sottolineato il presidente dell’Associazione Avvocato di Strada – La guerra in Ucraina, la crisi energetica e l’aumento dei prezzi anche per i generi di prima necessità producono l’effetto di aumentare le disuguaglianze. I ricchi diventano più ricchi, la classe media si impoverisce e i poveri finiscono in strada»
«Dobbiamo continuare a lottare contro la povertà – ha concluso Mumolo – perché, ricordando le parole di Sandro Pertini, non può esservi vera libertà senza giustizia sociale e non si avrà mai vera giustizia sociale senza libertà. E certamente non ci perderemo di animo. In fin dei conti, noi sappiamo bene che non esistono cause perse».
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