Vacanze e debiti. Una famiglia su tre potrebbe indebitarsi pur di non rinunciare alle vacanze estive. Costeranno oltre 560 euro in più rispetto al 2022 per un totale complessivo che sfiora i 2mila euro a famiglia. Mediamente un nucleo familiare investirà nelle ferie una mensilità e mezzo del proprio stipendio annuale. Se si pensa che il reddito medio a famiglia si aggira intorno ai 32mila euro annui, il costo del meritato riposo inciderà per il 6,25% dei guadagni. E molti genitori si dichiarano pronti a rinunciare a un pasto al giorno pur di partire con i figli. Sono queste le stime di Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro.
Dopo due anni di pandemia, difficili per tutti i settori economici, il periodo estivo è iniziato sotto i migliori auspici. Si pronostica un record per il turismo italiano per l’anno 2023, si parla di oltre 440 milioni di presenze, di cui quasi un terzo provenienti dall’estero per un fatturato di oltre 91 miliardi di euro. Secondo i dati Istat, il turismo rappresenta quasi il 12% del Pil nazionale. Questa è una faccia della medaglia ma ne esiste anche un’altra, meno positiva: è quella del rincaro dei costi dell’intero sistema turistico. Aspetto che potrebbe compromettere parte dei successi che sono stati ottenuti con l’abbattimento del cuneo fiscale e altre misure che hanno aumentato il potere di acquisto dei lavoratori.
Dallo studio – realizzato attraverso interviste ad un campione di famiglie appartenenti a ceti sociali diversi – emerge poi che la vacanza estiva 2023 arriverà a costare il 45 per cento in più rispetto all’anno precedente. Una famiglia su tre si è dichiarata disposta ad indebitarsi pur di non rinunciare al meritato riposo dopo i due anni di pandemia. Il 70% dei prestiti arriveranno da finanziarie e istituti di credito, molte agenzie di viaggio sono convenzionate e offrono il servizio addirittura all’interno del pacchetto, mentre il restante 30% verrà richiesto a parenti e amici. Il finanziamento, se richiesto a finanziarie e istituti di credito, sarà anche gravato da un tasso di interesse che va da un 7,20% fino ad un 8,50%. Gli aumenti sono dovuti principalmente al costo delle strutture ricettive, 34% in più rispetto all’anno 2022, ai servizi spiaggia, 23% in più, e ai trasporti, per 11%.
«In questo scenario, ci sono famiglie che, pur non rinunciando alle ferie, si trovano costrette a ridurre il periodo di vacanza o a scegliere mete estere per cercare di contenere i costi e rimanere all’interno dei budget economici consentiti – commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P. – Altre invece che ricorrono a prestiti con banche e finanziarie che comportano un indebitamento».
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