Con 717 casi Roma e il suo hinterland è tra le province più grandi d’Italia quella con più malattie professionali. Seguono Bologna con 455 denunce, Napoli 332, Milano sono 208, Torino 173 e Palermo con 111 segnalazioni certificate. Considerando invece tutte le città – anche quelle al di sotto dei 50mila abitanti – la Capitale cede il posto a Perugia che ha registrato 888 eventi e Macerata la cui cifra si è assestata a 727. Focalizzandoci sul dato regionale, le posizioni di classifica variano: da questa prospettiva il Lazio è infatti quarto in classifica con 1779 denunce, mentre in testa troviamo le Marche con 2459 casi, l’Emilia Romagna con 2181 e la Puglia con 2131. I numeri emergono dall’approfondimento che la Uil del Lazio ha realizzato – elaborando i dati Inail del primo quadrimestre 2023 – per monitorare il settore delle malattie professionali, ovvero quelle patologie che insorgono tra le donne e gli uomini strettamente correlate allo svolgimento dell’attività lavorativa. Analizzando in dettaglio le province del Lazio, dopo Roma il maggior numero di malattie professionali sì è registrato a Frosinone con 458 denunce, 309 a Latina, 160 a Rieti, 135 a Viterbo.
E se per un attimo sommiamo i numeri di Frosinone e Latina ci accorgiamo che in questa area del sud del Lazio il peso delle malattie professionali è pari a quello del territorio romano, vale a dire 717 denunce. Una circostanza numerica che in realtà evidenzia una criticità nella criticità: l’elevata incidenza di patologie connesse al lavoro nel basso Lazio. Anche se in presenza di numeri parziali, la tendenza che emerge dal nostro focus appare chiara, ovvero una crescita continua su tutto il territorio regionale di queste malattie, spesso sottovalutate ma ugualmente invalidanti. Nel primo quadrimestre del 2022 le affezioni riconducibili all’attività lavorativa certificate dall’Inail erano state 1407, vale a dire 372 in meno rispetto ai primi quattro mesi del 2023. Le patologie del sistema osteo muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio sono le più denunciate, seguono i tumori e le malattie del sistema respiratorio. Mentre industria e agricoltura sono i settori più interessati. Più colpiti gli uomini con 1337 denunce, 442 quelle al femminile. Tendenza alla crescita che lo scorso anno aveva già portato il numero totale delle denunce di malattie professionali a 4211 unità, contro le 3794 del 2021, con un saldo positivo di 417 casi.
Che sia per esposizione al rumore, per inalazione di sostanze, per posture prolungate nelle ore, nei giorni o negli anni, il rischio ammalarsi sul lavoro è alto e invalidante così come invalidante può essere l’incidente, l’evento traumatico. La salute e sicurezza sul lavoro racchiudono questi pericoli che tante lavoratrici e lavoratori corrono quotidianamente. Non è un caso che chiediamo costantemente di investire più risorse in questo settore non soltanto perché malattie e infortuni hanno un costo sanitario, ma soprattutto perché il diritto alla sicurezza sui luoghi di lavoro dove essere una priorità per tutte le aziende.
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