La Memoria dei Ghiacci al Forte di Bard

Mar 21, 2023

I ghiacciai sono i protagonisti dell'esperienza formativa che riunisce al Forte di Bard, in Valle d'Aosta, una trentina di studenti dell'Università Ca' Foscari di Venezia
di Redazione

la memoria dei ghiacciI ghiacciai, sentinelle del clima e testimoni viventi del cambiamento climatico. Sono loro i protagonisti dell’esperienza formativa che da ieri a mercoledì riunisce al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, una trentina di studenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’esperienza si inserisce nelle iniziative del progetto «La memoria dei ghiacci», promosso dalla fortezza e dall’università veneziana in collaborazione con Muse di Trento e l’associazione Sesia Val Grande Geopark, ed è inclusa nei Ca’ Foscari Contamination Lab, laboratori che hanno l’obiettivo di accompagnare studenti universitari e laureati con background disciplinari diversi in un processo di sviluppo di progetti originali su sfide e problemi reali, attraverso la valorizzazione della loro creatività.

Dopo la visita alla fortezza e al Museo delle fortificazioni e delle frontiere di ieri, oggi i ragazzi sono impegnati in attività di team building e in una serie di interventi a cura di Enrico Costa della Fondazione Università Ca’ Foscari, che parlerà di comunicazione e giornalismo ambientale. Marco Giardino – professore dell’Università di Torino – illustrerà il ruolo del Comitato glaciologico italiano e delle finalità del progetto La Carovana dei ghiacci. Michele Freppaz, anche lui professore dell’ateneo piemontese, interverrà sul tema neve, ghiaccio e suolo in un clima che cambia.

Domani è in programma la presentazione del progetto l’Adieu des Glaciers promosso dal Forte di Bard a cura della presidente Ornella Badery e di Annalisa Cittera dell’area Curatela e mostre dell’associazione Forte di Bard. «Stiamo perdendo sempre più i nostri ghiacciai e gli effetti del cambiamento sono sotto gli occhi di tutti – spiega la presidente Badery – La memoria dei ghiacci è anche la nostra ed è quindi bello vedere tanti giovani coinvolti in un progetto importante come questo che vede impegnate assieme in maniera corale istituzioni ed enti di ricerca di tutto il nord Italia».

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