Sono 14 le persone arrestate dalla Direzione investigativa antimafia nell’ambito dell’operazione «Shefi». Si tratta di 9 cittadini italiani e 5 di nazionalità albanese accusati a vario titolo di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Secondo quanto accertato dalle indagini, iniziate nel maggio di sei anni fa, ingenti quantitativi di droga venivano importati dall’Albania e smerciate sulle piazze di diverse regioni italiane. Nello specifico, nel corso degli accertamenti sono stati sequestrati più di 2.300 chilogrammi di droga tra marijuana, eroina e cocaina per un valore superiore ai 15 lioni di euro per un totale di circa 7 milioni di dosi. Dopo la sentenza della Corte d’Appello di Bari del 10 maggio 2021 sono state inflitte pene da 2 a 20 anni essendo stata riconosciuta la sussistenza, per alcuni condannati, dell’aggravante della “transnazionalità” del reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’operazione, già nel marzo del 2018, aveva portato alla disarticolazione di due organizzazioni criminali, attive a Bari e provincia, con ramificazioni oltre che in Albania anche in Sicilia, Campania, Calabria e Abruzzo. I gruppi avevano rapporti con criminali pugliesi che avevano compiti logistici mentre i corrispettivi albanesi si sarebbero occupati della produzione, del confezionamento, dello smistamento e del trasferimento via mare dello stupefacente.
Per gli investigatori della Dia la droga partiva dalle coste albanesi, raggiungeva la Puglia grazie a imbarcazioni che attraccavano in alcuni comuni costieri. Da lì, veniva stoccata in altri comuni della provincia barese oltre che a Bari per poi essere trasportata con “veicoli staffetta” per raggiungere Puglia, in Sicilia, Campania, Calabria e Abruzzo. Nel quartiere Carrassi a Bari, è stato localizzato un deposito per lo stoccaggio dello stupefacente e individuato un cittadino albanese- considerato al vertice di una delle due organizzazioni criminali – che impiegava pluripregiudicati italiani, alcuni dei quali condannati per associazione di tipo mafioso, come custodi e corrieri “all’ingrosso” della droga.
Le complesse indagini dell’operazione «Shefi» – effettuate con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, ambientali, video riprese e servizi di osservazione, pedinamento e controllo – hanno permesso l’arresto in mare a largo di Polignano a mare (Bari) di due presunti scafisti provenienti dall’Albania con oltre una tonnellata di stupefacente, di un corriere italiano con oltre mille chili di marijuana e di altri due trasportavano 13 chili di stupefacente destinato a Salerno e a Tortoreto (Teramo). Le manette sono scattate anche per due albanesi sorpresi con 8 chili di stupefacente a Scicli (Ragusa). Sempre le indagini hanno consentito di individuare un altro deposito a Mola di Bari con oltre cinquanta chili di droga, tra cui un panetto di cocaina purissima.
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