Lavoro, pensioni, fisco e welfare. Ecco i punti dello sciopero generale proclamato per il 16 dicembre da Cgil e Uil. Le confederazioni regionali del Lazio si sono date appuntamento alle ore 10 a Piazza Madonna di Loreto (nei pressi di Piazza Venezia), dove si alterneranno gli interventi delle delegate e dei delegati dei posti di lavoro, dei pensionati e delle pensionate, del segretario generale della Uil del Lazio Alberto Civica e del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
I sindacati chiedono di detassare la tredicesima, gli aumenti contrattuali e gli accordi di secondo livello. Di creare occupazione stabile e sicura con politiche energetiche e industriali che guardino alla transizione ecologica. Cgil e Uil sono contrarie all’estensione dei voucher, che rendono il lavoro più precario e il Paese più debole. «E’ ingiusto bloccare la rivalutazione delle pensioni e peggiorare opzione donna – dicono le segreterie regionali – Quota 103 è una misura inadeguata, risponde solo in minima parte alle aspettative. Occorre invece riformare le pensioni riconoscendo la diversa gravosità dei lavori, il lavoro di cura e le differenze di genere e creare una pensione di garanzia per le giovani generazioni». Ma non è tutto. Sotto la lente di ingrandimento c’è la riforma del fisco, che deve puntare all’equità e alla giustizia sociale. La Flat tax – ad 85mila euro – va in direzione contraria, non contrastando l’evasione fiscale e sottraendo risorse pubbliche per finanziare welfare e servizi pubblici. E poi no al depotenziamento della tassa sugli extra profitti, perché ci sarebbero 10miliardi di euro in meno da investire sul welfare. Cancellare poi il reddito di cittadinanza – mentre caro bollette è alle stelle e l’inflazione galoppa – è un errore. Bisogna potenziare e migliorare gli strumenti di sostegno al reddito: non cancellarli. Grave errore inoltre non investire e non potenziare istruzione, sanità e servizi pubblici.
Ecco perchè lo sciopero generale. Perchè «La bozza della Legge di bilancio è sbagliata e produrrà effetti devastanti su lavoratori e pensionati – concludono Uil e Cgil del Lazio – Il governo rischia di far aumentare le disuguaglianze e l’ingiustizia sociale, spalancando le porte a una maggiore precarietà e alle privatizzazioni. E’ necessario rimettere al centro il lavoro, affrontare una volta per tutte l’emergenza salariale e la piaga della precarietà».
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