Rete idrica. Ripariamola con l’intelligenza artificiale

Lug 29, 2022

Gli algoritmi permettono di intervenire ancor prima che si verifichino rotture negli acquedotti e quindi prevengono gli sperchi di acqua
di Redazione

rete idricaRete idirica colabrodo, siccità. Una corretta manutenzione degli acquedotti potrebbe essere messa in campo con l’intelligenza artificiale. Sensoworks, la startup italiana specializzata in monitoraggio infrastrutturale supportata da piattaforme multilivello, scende in campo per la manutenzione degli acquedotti, per evitare perdite intervenendo ancora prima che ci siano rotture. La startup – con i suoi algoritmi che individuano i punti della rete a maggior rischio – è in grado di rilevare e pianificare sostituzioni mirate delle condotte, consentendo attraverso l’intelligenza artificiale di riparare la rete idrica prima che si verifichi un evento. Gli algoritmi elaborati da Sensoworks  prendono in esame tutti i fattori che possono determinare la rottura di una condotta, da quelli endogeni quali età, materiale e diametro della condotta a quelli esogeni quali temperatura, tipo di suolo, livello di profondità, eventuali radici presenti nel terreno o cedimenti, tenendo in conto anche i dati sulle perdite effettive degli anni precedenti. Attiva nel campo dell’intelligenza artificiale e della data analytics, Sensoworks si specializza nella manutenzione predittiva. Per scongiurare una perdita si deve sostituire la condotta prima che questa si rompa, questa è la filosofia aziendale.

Una scelta che ormai è l’unica soluzione per arginare un problema che con il passare degli anni diventa sempre più grande. Secondo gli analisti di della startup oggi capoluoghi di provincia e nelle nostre città metropolitane vanno persi 42 metri cubi al giorno per chilometro di rete idrica. Insomma nella nostra rete che si sviluppa su oltre 57mila chilometri, oltre il 36% dell’acqua va persa. Una percentuale che, secondo l’Istat, raddoppia o quasi a Chieti (dove a scomparire è il 71,1% dell’acqua) ma anche a Latina (70,1%), Belluno (68,1%) e Siracusa (67,6%).  C’è poi il problema della sicurezza e della gestione delle reti idriche (fisiche e cyber), il ruolo dei Big Data e dello IoT nell’ottimizzazione delle risorse e nella gestione degli sprechi, l’analisi predittiva e via dicendo. «Il punto è che oltre il 60% della rete idrica italiana ha più di 30 anni di vita ed il 25% ha addirittura una vetustà di oltre 50 anni – spiega in una nota Niccolò De Carlo, Ceo e co-fondatore di Sensoworks». Si dovrebbe pensare a un ammodernamento, ma il tasso nazionale di rinnovo è pari a circa 4 metri di condotta per ogni chilometro di rete. «Quindi – sostengono gli analisti della startup – per sostituire tutta la rete si ci impiegherebbe 250 anni con una spesa pari a 5 miliardi di euro l’anno». Ma quello che invece è realisticamente possibile fare e senza costi eccessivi è il monitoraggio dinamico della rete e delle strutture ad essa collegate, in maniera da poter agire di volta in volta solo dove si rende veramente necessario, intervenendo ancora prima che si concretizzi una perdita (manutenzione predittiva).

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