Pasqua sostenibile. I consigli del Wwf

Apr 15, 2022

Sette utili consigli dell'associazione ambientalista per attuare comportamenti responsabili: dalle decorazioni fai da te al corretto smaltimento dei rifiuti, senza dimenticare le indicazioni per riciclare il cibo rimasto sulla tavola
di Redazione

pasqua sostenibileCon l’arrivo della Pasqua aumentano i consumi, ma ci sono alcune semplici scelte che possiamo compiere per festeggiare alleggerendo il nostro impatto sul Pianeta. Come comportarsi dunque per una Pasqua sostenibile? Il Wwf ci dà sette consigli. Partiamo con le decorazioni fai da te. Non c’è bisogno di acquistarne troppe, possiamo crearne alcune con uova dipinte, nastri, fiori di carta e altri materiali di riciclo. Se non abbiamo i colori per dipingere le nostre uova, ricordiamoci che si possono realizzare anche con cibi e spezie: la curcuma per tingere di giallo, la paprika per l’arancione, le rape rosse per il fucsia, il caffè per il marrone, gli spinaci per il verde, il vino rosso per il viola. E soprattutto non dimentichiamoci di utilizzare l’interno delle uova per preparare le nostre ricette tradizionali con prodotti locali.

Scegliere prodotti a chilometro zero, locali e di stagione non aiuta solo l’economia locale, messa a dura prova dalla situazione attuale, ma anche l’ambiente, perché contribuisce a ridurre l’impatto delle produzioni fuori stagione e del trasporto, che spesso gravano anche sul portafoglio. A questo si affianca l’importanza dal punto di vista nutrizionale. La natura, infatti, fa crescere gli alimenti in periodi specifici per sopperire a carenze che dobbiamo affrontare mese dopo mese. Nel periodo di Pasqua, per esempio, via libera agli asparagi ricchi di vitamine e antiossidanti, agretti e fave. Fare la spesa in modo consapevole evitando imballaggi inutili e acquisti eccessivi.

E per le uova di Pasqua? E’ fondamentale acquistare cioccolato con la garanzia che non provenga da coltivazioni legate a pratiche di deforestazione: scegliamo se possibile la certificazione biologica per il cioccolato o certificazioni che attestino il rispetto di criteri di sostenibilità ambientale e sociale quali ad esempio Rainforest Alliance, o Fairtrade. Per fare del buon cioccolato occorre un buon cacao. E un cacao è davvero buono se viene prodotto nel rispetto della natura, della biodiversità, dei lavoratori e della salute di tutti. Congelare gli alimenti è un metodo comodo e semplice per mantenerli più a lungo in buono stato, evitando sprechi. Se abbiamo tanti avanzi e il congelatore pieno, allora via libera alla creatività: una torta salata come la classica pasqualina, per esempio, può essere tagliata a cubetti, riscaldata e riproposta come aperitivo durante il pranzo di Pasquetta. Leggere le etichette per evitare sprechi. Lo spreco oltre a essere ambientalmente insostenibile, rappresenta una perdita economica per le famiglie. Eppure tutto questo dispendio può essere ridotto drasticamente imparando a riconoscere la differenza tra la data di scadenza (Consumare entro) e quindi non oltre quella data perché può essere rischioso per la salute e (da consumare preferibilmente entro), che significa quel cibo sarà sicuro da consumare anche dopo la data che figura in etichetta.

Una Pasqua sostenibile passa anche per il corretto smaltimento dei rifiuti. Non tutti sanno che per gli imballaggi della colomba la scatola esterna va nella carta, il sacchetto interno in plastica trasparente nella plastica, mentre lo stampo di cottura se ha residui di cibo ed è compostabile va nell’organico; se ha residui di cibo e non è compostabile va nell’indifferenziato. Lì vanno anche le candele consumate, i gusci di cozze e vongole (a meno che nel vostro comune non sia diversamente indicato), le carte lucide o argentate delle uova di Pasqua, i tovaglioli di carta colorati e i tappi di finto sughero di vini e spumanti. I consigli del Wwf tendono sia a ridurre il più possibile il consumo materiali usa e getta, proponendo alternative riutilizzabili (sono di moda per esempio i servizi da tavola spaiati), sia a incoraggiare l’acquisto di oggetti sfusi o con imballaggi ridotti, evitando l’overpackaging. Una regola generale che vale per plastica, vetro e metalli è che si riciclano solo gli imballaggi, oggetti in plastica, vetro e metallo che non siano imballaggi per esempio, giocattoli, un bicchiere una lasta metallica vanno nell’indifferenziata. Altra regola è «ridurre il volume» dei rifiuti, cioè schiacciare gli imballaggi prima di metterli nel bidone della differenziata. Per quanto riguarda le bottiglie, per esempio, va appiattita la superficie laterale piuttosto che schiacciarle dal tappo verso il fondo, questo per facilitarne l’identificazione in fase di riciclo.

 

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