Statistica e cambiamenti climatici. Il report dell’Istat

Mar 28, 2022

Il dossier dell'Istat rileva un'anomalia di 1,2 gradi centigradi sul valore climatico tra il 1971 e il duemila
di Redazione

statistica e cambiamenti climaticiNei capoluoghi di regione la temperatura media annua pari a 15,8 gradi centigradi, segna un’anomalia di oltre un grado sul valore climatico 1971-2000. In crescita anche alcuni estremi di caldo:  più 15 giorni estivi e 18 notti tropicali in più. Lo rileva l’Istat nel rapporto I cambiamenti climatici: misure statistiche – Anno 2020. In tutte le città le anomalie di temperatura media sono positive e dovute a rialzi della temperatura, sia minima che massima: le più alte si rilevano a Perugia (+2,1°) Roma (+2°), Milano (+1,9°), Bologna (+1,8°) e Torino (+1,7°). La precipitazione totale scende in media di 132 mm sul corrispondente valore del periodo 2006-2015. Sempre più diffusi gli interventi di forestazione urbana, utili per la mitigazione, presenti in 47 capoluoghi (31 nel 2011), per una superficie complessiva di 11,6 milioni di m2.

Nelle tre maggiori città l’inquinamento atmosferico è in lieve miglioramento, ma Milano è penalizzata dalla scarsa presenza di aree verdi, Roma ha il tasso di motorizzazione più elevato e Napoli il parco circolante più obsoleto. Sempre nel report sui cambiamenti climatici, l’Istat sottolinea poi che è di 15,8 gradi la temperatura media dei capoluoghi di regione nel 2020; di meno 91 mm l’anomalia della precipitazione totale dei capoluoghi di regione sul valore climatico 1971 2000. Inoltre, è del 43,1 per cento la percentuale dei comuni capoluogo che hanno realizzato interventi di forestazione urbana, era del 28,4 per cento nel 2011.

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