Nucleare? No, grazie. L’appello del Wwf

Gen 14, 2022

Le province di Enna e Caltanissetta rischiano di diventare deposito per le scorie
di Redazione

NucleareIl Wwf Sicilia centrale ha rivolto un appello a tutti i parlamentari delle province di Enna e Caltanissetta eletti al Parlamento europeo, al Senato, alla Camera e all’Assemblea regionale siciliana in merito al ritorno dell’Italia al nucleare e al conseguente rischio di individuazione di quella parte del territorio regionale come sito di deposito delle scorie radioattive. Il Wwf nella lettera ha ricordato che gli elettori italiani si sono ripetutamente e inequivocabilmente dichiarati sempre contrari al ritorno al nucleare. Per l’associazione ambientalista tornare a parlare di nucleare «è un esercizio inutile», mentre il dibattito in corso sul quello di quarta generazione è «surreale e favoleggiato da decenni senza nessuna reale novità tecnologica sui piccoli reattori modulari ancora in fase sperimentale».

«Sarebbe auspicabile – spiega il Wwf – che il ministro della Transizione ecologica e tutto il governo italiano si facessero portavoce, nella discussione europea sulla nuova tassonomia verde di una posizione chiara e avanzata che non ceda alle lobby del gas fossile e del nucleare». In questo contesto la sezione dell’associazione della Sicilia centrale fa notare come dal dibattito attuale sembri totalmente sparita la problematica relativa all’individuazione dei siti di stoccaggio delle scorie radioattive. Nel dicembre del 2020 la Sogin, la società pubblica di gestione del nucleare, aveva pubblicato la Carta nazionale delle aree più idonee selezionando 67 siti su tutto il territorio nazionale ove individuare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Tra questi ve ne figurano diversi individuati in Sicilia, valutata come territorio potenzialmente idoneo.

Ai parlamentari il Wwf ha fatto fa notare che «nella malaugurata ipotesi di una riattivazione del settore energetico nucleare in Italia è chiaro che la nostra isola, e le aree interne in particolare, divenga il posto privilegiato per accogliere tonnellate di materiali e rifiuti radioattivi». Per questi motivi l’associazione ha rivolto un appello ai parlamentari «affinché si impegnino a contrastare ogni e qualsiasi ipotesi di riproposizione di forme di produzione energetica nucleare in Italia, difendendo la volontà popolare espressa nei referendum antinucleare«.

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