Omicron nelle acque reflue. Lo studio dell’Iss

Gen 4, 2022

L’integrazione di questi dati, con quelli della sorveglianza epidemiologica, permetterà di monitorare con precisione l’evoluzione di Omicron, e di altre varianti di SARS-CoV2.
di Redazione

omicron nelle acque reflueI campioni prelevati dalle acque reflue indicano un forte incremento della circolazione della variante Omicron di SARS-CoV-2 in Italia nelle tre settimane comprese tra il 5 e il 25 dicembre. Lo si evince dai risultati della flash survey straordinaria su Omicron, che ha analizzato 282 campioni di acque reflue raccolti in 98 punti di campionamento di 16 regioni e province autonome. In totale, 80 campioni (28.4 per cento) sono stati identificati come positivi per la variante Omicron mediante un test molecolare rapido messo a punto dall’Istituto Superiore di Sanità. Nell’arco delle tre settimane, in concordanza con il quadro epidemiologico, è stato osservato un considerevole trend di crescita delle positività nei campioni: dal 5 all’11 dicembre: 1 campione positivo su 74 (una regione),   dal 12 al 18 dicembre: 15 campioni positivi su 108 (7 regioni),  dal 19 al 25 dicembre: 64 campioni positivi su 100 (14 regioni).

«La sorveglianza ambientale del Sars-CoV-2 in acque reflue – commenta Giuseppina La Rosa, del Dipartimento ambiente e salute dell’Istituto superiore di sanità –  implementata in Italia da ottobre 2021 a seguito della Raccomandazione (UE) 2021/472 della Commissione del 17 marzo 2021 e del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, si sta rilevando uno strumento fondamentale, complementare alla sorveglianza epidemiologica, per comprendere l’evoluzione della pandemi».

Nella settimana dal 19 al 25 dicembre la presenza della variante ha subito un notevole incremento nel territorio nazionale (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto, P.A. Bolzano, P.A. Trento). L’integrazione di questi dati, con quelli provenienti dalla sorveglianza epidemiologica, consentirà di monitorare con precisione l’evoluzione di Omicron, e di altre varianti di SARS-CoV2. Lo studio è stato effettuato dal gruppo di lavoro coordinato da Giuseppina La Rosa e da Elisabetta Suffredini del Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità pubblica Veterinaria dell’Iss, con la collaborazione della rete Sari, sorveglianza nazionale di SARS-CoV-2 nelle acque reflue.

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