Lanterne Verdi. Save The Children rilancia la campagna

Dic 7, 2021

Con un video che ripropone la favola della Piccola Fiammiferaia, L'Associazione chiede ai Paesi dell'Unione Europea di cambiarne il finale e di offrire rifugio ai migranti
di M. d. F.

lanterne verdi«Di fronte a un’Europa che sta vivendo alle proprie frontiere quello che Papa Francesco ha definito a Lesbo un naufragio di civiltà e che si accinge a festeggiare il Natale, Save the Children rilancia con un video l’iniziativa #lanterneVerdi per chiedere ai Paesi membri di dare protezione e rifugio ai migranti che si trovano al freddo e chiedono aiuto all’Europa». Per rilanciare questo appello, Save the Children – l’organizzazione internazionale che da oltre cento anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro – riedita la favola della piccola fiammiferaia, un racconto familiare dal finale amaro già scritto, trasformandolo in un appello urgente a tutti per cambiarne insieme l’epilogo.

Lanterne Verdi è una iniziativa che vede insieme, tra gli altri, il quotidiano Avvenire, il settimanale l’Espresso, Save the Children Italia, programmi tv come Propaganda Live, tantissime persone, associazioni, realtà di impegno e solidarietà, e che invita tutti ad accendere negli uffici, nei negozi, nella propria casa, sugli alberi di Natale e nei presepi, lanterne verdi per chiedere all’Europa di proteggere e non respingere chi fugge da guerra e povertà. «Vogliamo dire insieme da che parte stiamo e opporci all’escalation in atto alle frontiere dell’Unione Europea – dice Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children – Basti pensare a ciò che sta succedendo al confine fra Bielorussia e Ue, dove migranti e rifugiati, tra cui diversi minori soli o con le loro famiglie, sono bloccati in campi di fortuna e lottano contro ipotermia e fame. In queste settimane hanno dovuto affrontare respingimenti crudeli e violenze da parte delle guardie di frontiera, almeno un ragazzo e un bambino, oltre a una donna incinta, hanno perso la vita, mentre i rapporti delle organizzazioni locali suggeriscono che altre morti sarebbero avvenute nella foresta al confine. È inaccettabile che la vita dei bambini e delle loro famiglie venga utilizzata come merce di scambio. Trascurare la vulnerabilità e i pericoli affrontati in frontiera e negare loro i diritti non fornisce alcuna soluzione. Al contrario, porta a violenze, abusi e morti  Ai confini dell’Ue si sta decidendo il futuro dei principi fondanti dell’Unione, che è nata sul rispetto dei diritti umani e che oggi come ricordato Papa Francesco, sta vivendo invece un naufragio di civiltà. Non possiamo permettere che questo accada e dobbiamo tornare a essere umani e chiedere a gran voce che l’Europa ritrovi le sue radici e applichi politiche di accoglienza e non di respingimento e chiusura».

La storia simbolica del video vuole smuovere le coscienze. Nella sequenza si vede una bambina rifugiata, sola, per strada, durante le festività, esposta al freddo e al gelo, senza riparo, come senza riparo sono tanti, troppi bambini e bambine in questo momento ai confini e all’interno dell’Europa. Lei ha bisogno di protezione, cibo e vestiti caldi. Ha bisogno di giocare, studiare e immaginare il proprio futuro. Il finale della fiaba è segnato e opposto, ma il video invita ciascuno ad attivarsi per cambiare le cose. Tutti possono accendere una lanterna verde contro l’indifferenza, nel loro luogo di vita o di lavoro, e sui propri canali social in rete, postando il simbolo con l’hashtag lanterneVerdi. Sulla pagina dell’associazione è possibile trovare informazioni sulla campagna e su come aderire. «Con questa iniziativa – conclude Fatarella – chiediamo al Governo italiano e all’Unione europea una politica più umana, che accolga le persone vulnerabili, riconoscendo i diritti e la dignità delle persone bloccate ai confini dell’Ue, nel rispetto pieno dei principi morali e degli statuti giuridici dell’Unione. Chiediamo di porre immediatamente fine ai respingimenti alle frontiere per consentire l’accesso al territorio Ue dove poter fare richiesta di protezione internazionale e che le persone bloccate al confine con la Bielorussia possano ricevere cibo, acqua, vestiti, cure mediche adeguate e riparo, come già ordinato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. E’ indispensabile che venga garantito da subito l’accesso alle aree di confine alle organizzazioni umanitarie, per portare aiuto e proteggere in particolare i più vulnerabili, come i bambini soli o con le loro famiglie».

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