Dall’avvio del programma al 31 agosto 2021 i Neet (Not in education employment or training) che si sono registrati a Garanzia Giovani sono oltre 1 milione e 702 mila. Poco più di 1 milione 363 mila hanno sottoscritto un Patto di servizio presso i servizi per il lavoro (Centri per l’impiego e Agenzie per il lavoro) e oltre 798 mila risultano avviati a una misura di politica attiva. E’ quanto emerge dal Rapporto di monitoraggio quadrimestrale realizzato da Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro. La maggior parte dei Neet presi in carico ha un’età compresa tra i 19 e i 24 anni (59,5%) ed è in possesso di un titolo di studio di scuola secondaria superiore (63,4%). Il 43,4 per cento presenta un indice di profiling medio alto e il 44,4 per cento proviene da Regioni del Sud e Isole.
Il 74,7% dei giovani ha sottoscritto il Patto di servizio presso un Centro per l’impiego e la restante quota presso una Agenzia per il lavoro. L’indice di presa in carico risulta pari al 80,1%; l’indice di copertura si attesta al 62,2%. Mediamente il tempo di attesa per essere avviati a una misura è di 124 giorni, anche se si osservano forti differenze sia a livello territoriale sia con riferimento alle tipologie di servizi competenti. Gli interventi complessivamente erogati nel periodo di riferimento sono oltre 1 milione e 721 mila: oltre 724 mila servizi al lavoro e quasi 997 mila misure di politica attiva. Tra le misure di politica attiva si registrano 559.206 tirocini svolti presso le imprese, 207.781 incentivi erogati alle imprese per l’assunzione dei Neet e 176.729 corsi di formazione svolti. L’85,6% dei giovani che ha concluso un intervento ha beneficiato di una sola misura.
Alla fine dello scorso agosto, il 57,5 per cento dei giovani presi in carico risultano avere un contratto di lavoro alle dipendenze. Tra coloro che hanno concluso la misura il tasso di occupazione sale al 64,1%, più elevato per gli uomini (67,9%) rispetto alle donne (60%). Il 74,8% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, il 22% un rapporto a tempo determinato. Tassi di occupazione più elevati si osservano nel caso dei giovani che hanno beneficiato di un incentivo occupazionale (78,8%) o dell’accompagnamento al lavoro (76,6%). Il tasso di inserimento a un mese dalla conclusione dell’intervento è pari al 49,2%, e sale al 58,8% a dodici mesi. Per quanto riguarda la misura dell’orientamento specialistico, ha coinvolto il 37,9% dei giovani presi in carico. Il 56,4% degli interventi di orientamento specialistico si concretizzano in attività di bilancio delle competenze del giovane, il 26,4% in interventi volti alla definizione di un progetto professionale e personale, il 16,1% in attività di tutoraggio per la formazione e il tirocinio, e il restante 3,1% in altre tipologie di interventi tra cui le attività di attestazione, verifica e certificazione delle competenze. Esiste una decisa disomogeneità a livello regionale per quel che concerne sia il peso delle diverse tipologie di intervento all’interno dell’orientamento specialistico, sia per il peso che i Centri pubblici per l’impiego hanno nell’erogazione di questo servizio rispetto agli altri soggetti abilitati: complessivamente il 30,8% degli interventi sono stati erogati dal Centro per l’impiego, con percentuali che vanno dal 9,6% nell’area del Nord-Ovest, al 87% del Nord-Est.
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