Disparità vaccinale. I Numeri dell’Unicef

Ott 27, 2021

I risultati dell'Indagine - condotta dall'azienda di analisi scientifiche Airfinity - fanno emergere la gravità della disuguaglianza fra i paesi ad alto reddito e quelli a basso reddito
di Redazione

disparità vaccinaleLa disparità vaccinale ha un numero. Le dosi pro capite distribuite ai paesi del G20 sono 15 volte più alte rispetto alle dosi pro capite consegnate ai paesi dell’Africa subsahariana; 15 volte più alte rispetto alle dosi pro capite ricevute dai paesi a basso reddito; 3 volte più alte rispetto alle dosi pro capite ricevute da tutti gli altri paesi messi insieme. I risultati dell’Indagine dell’Unicef – condotta dall’azienda di analisi scientifiche Airfinity – fanno emergere la gravità della disuguaglianza nell’accesso ai vaccini fra i paesi ad alto reddito e quelli a basso reddito, soprattutto in Africa.

«La diseguaglianza nell’accesso ai vaccini non sta solo frenando i paesi più poveri, ma il mondo intero – ha detto Henrietta Fore, Direttore generale dell’Unicef – E’ fondamentale ricordare che nella corsa al vaccino contro il Covid, o vinciamo insieme o perdiamo insieme». I paesi ricchi con più scorte di quante ne hanno bisogno si sono impegnati a donarle queste ai paesi a basso e medio reddito attraverso Covax ma le dosi promesse vengono trasferite troppo lentamente. Delle 1,3 miliardi di ulteriori dosi che i paesi si sono impegnati a donare, sono state fornite a Covax solo 194 milioni. I paesi africani, in particolare, sono stati ampiamente lasciati senza accesso ai vaccini. Meno del 5 per cento della popolazione africana è completamente vaccinata, lasciando molti paesi a rischio elevato di ulteriori epidemie.

Mentre i leader si preparano a incontrarsi al G20 di Roma, 48 ambasciatori e sostenitori dell’Unicef in Africa hanno sottoscritto una lettera aperta chiedendo loro  di onorare le promesse e di trasformare i vaccini in vaccinazioni. «Ogni giorno l’Africa rimane non protetta, la pressione si accumula sui già fragili sistemi sanitari dove ci può essere una sola ostetrica per centinaia di madri e bambini – si legge nella lettera – Mentre la pandemia provoca un picco di malnutrizione infantile, le risorse vengono sottratte ai servizi sanitari salvavita e alle vaccinazioni infantili. I bambini già orfani rischiano di perdere i nonni. Il disastro incombe sulle famiglie dell’Africa sub-sahariana, 4 su 5 delle quali si affidano al settore informale per il loro cibo quotidiano. La povertà minaccia il ritorno a scuola dei bambini, la protezione dalla violenza e aumenta il rischio di matrimonio precoce». Secondo l’Oms, si stima che a livello globale siano fra gli 80 e i 180mila gli operatori sanitari morti a causa della pandemia fra gennaio 2020 e marzo 2021. Meno di 1 operatore sanitario su 10 in Africa è stato completamente vaccinato e oltre 128mila sono stati contagiati dal virus. L’agenzia ha anche rilevato che solo un contagio su asette viene tracciato in Africa a causa di test limitati, questo significa che il numero reale è probabilmente molto più alto. «

Salvare vite in Africa significa iniziare salvando le vite di coloro che salvano vite – ha concluso Fore – Troppe comunità nel continente erano già alle prese con sistemi sanitari in affanno. Non possono affrontare un altro anno di questa crisi globale sopportando così tante morti prevenibili e malattie prolungate».

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