Il voltafaccia del Comune sulle aziende partecipate

Ott 9, 2019

Il nostro obiettivo è la salvaguardia dei lavoratori. Per raggiungerla proseguiremo senza sosta ogni forma di lotta. Sciopero il 25 Ottobre
di Pierluigi Talamo, Segretario regionale Uil Lazio

C’è una vicenda che sintetizza il tradimento del Campidoglio sulle aziende partecipate capitoline. Il voltafaccia si è consumato lo scorso martedì, durante il sit in dei lavoratori di Roma Metropolitane – l’azienda che si occupa di progettare, realizzare e ammodernare le linee metropolitane della città – quando un funzionario capitolino ha pensato bene di esasperare gli animi chiedendo alle forze dell’ordine di forzare il presidio pacifico, composto prevalentemente da donne. L’obiettivo di tanta confusione e del parapiglia che si è successivamente scatenato era la presunta consegna di una nota del Comune di Roma alla società.

Facciamo un passo indietro. Il Comune possiede la partecipazione al 100 per cento di una galassia di aziende da riordinare e rilanciare, secondo i dettami della legge Madia. Era proprio questo uno degli obiettivi del protocollo «Fabbrica Roma» e del successivo verbale di accordo che aveva esplicitamente escluso ricadute negative per le lavoratrici e i lavoratori a seguito della riorganizzazione delle aziende. Nel frattempo le riunioni si sono susseguite, i passaggi a vuoto sono aumentati. E infine è arrivato il cambio di rotta: uno stucchevole voltafaccia che sta per abbattersi sul futuro occupazionale di tante persone. Ormai è chiaro, dietro la vicenda che ha coinvolto Roma Metropolitane c’è una strategia precisa: liquidare e privatizzare tutte le aziende partecipate del Campidoglio. Una strategia che sì è fatta strada con l’assessore Gianni Lemmetti e che la Sindaca Virginia Raggi avalla smentendo così anche gli accordi firmati in precedenza con le organizzazioni sindacali e non ultimo le affermazioni dell’incontro del 9 settembre, quando disse che Roma Metropolitane non sarebbe stata liquidata. Che sia una strategia è ormai chiaro. E si può leggere nella memoria di giunta relativa alla messa in liquidazione di Roma Metropolitane. Quel documento porta la firma dell’Assessore alla città in movimento, Pietro Calabrese, e dell’assessore al bilancio Lemmetti, che non a caso si qualifica come coordinatore strategico delle partecipate.

Qualcuno ci ha definito «troppo rigidi» lasciando intendere che questo atteggiamento sia l’ostacolo principale alla soluzione ai problemi. Ma se difendere le donne e gli uomini dal pericolo concreto di perdere il posto lavoro significa essere rigidi, per noi diventa un valore esserlo. E non a caso abbiamo dichiarato per il 25 ottobre lo sciopero generale per Roma.  Non ci stancheremo di ripetere che per le aziende partecipate occorre continuità aziendale, a partire dal mantenimento del carattere pubblico che non può essere messo in discussione, passando per il  rilancio e il mantenimento dei livelli occupazionali.  Niente di più degli impegni già assunti. Niente di più che dar seguito e tradurre in pratica ciò che era già stato sottoscritto congiuntamente dalle organizzazioni sindacali e dal Comune.

E’ arrivato il momento che la Sindaca Virginia Raggi affronti i problemi e li risolva, senza nascondersi dietro presunti coordinatori strategici, che risanano o liquidano società mettendo a rischio tanti posti di lavoro. Sappia la Sindaca che non arretreremo di un centimetro e che faremo tutto ciò che è in nostro potere per raggiungere l’obiettivo della salvaguardia dei lavoratori. Fino a quando ciò non sarà certo proseguiremo senza sosta con ogni forma di lotta.

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