Una boccata di ossigeno per chi vive nelle aree laziali di crisi industriale complessa. Grazie all’accordo siglato tra le Parti Sociali e la Regione Lazio, i disoccupati di Frosinone e Rieti – ancora alla ricerca di una nuova occupazione – potranno presentare domanda per ricevere gli assegni relativi alla mobilità in deroga e alla cassa integrazione. Stiamo parlando di 1521 uomini e donne non più giovani, che stanno faticando non poco a rientrare nel mondo del lavoro dalla porta principale.
E’ anche per questo che l’accordo sottoscritto nei giorni scorsi lega la concessione di questi ammortizzatori sociali all’attivazione di percorsi di politiche attive. Praticamente il lavoratore – al quale è riconosciuto il trattamento di mobilità o di cassa integrazione – nei trenta giorni successivi alla determina regionale di autorizzazione al pagamento del sussidio, sarà convocato dal Centro per l’impiego di riferimento territoriale ai fini della presa in carico e della sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato. Un Patto che terrà ovviamente conto del grado di occupabilità e dell’età anagrafica. Quindi, nell’ottica dell’aggiornamento professionale e del reinserimento nel mondo del lavoro gli uomini e le donne di Frosinone e Rieti al di sotto dei 58 anni potranno essere chiamati a svolgere tirocini di lavoro presso le aziende. Mentre gli over 58 potranno rientrare tra quelli chiamati dagli enti locali per i lavori di pubblica utilità.
Proprio per far si che tutto ciò avvenga, abbiamo individuato con la Regione due passaggi cruciali. Il primo riguarda la possibilità di effettuare a stretto giro una verifica con le associazioni datoriali affinché ci sia un’adeguata risposta in termini di offerte di lavoro per chi oggi ha un assegno di mobilità o di cassa integrazione. Altro snodo importante è invece l’impegno preso dalla Regione di attivare da subito un tavolo di confronto con l’Anci con lo scopo di monitorare le necessità dei Comuni che possono utilmente attivare percorsi relativi ai lavori di pubblica utilità.
Tornando alle risorse economiche stabilite, va ricordato che la Regione aveva chiesto al Governo 35 milioni di euro, ne sono però stati concessi poco più di 25 ai quali verrà aggiunto più di un milione, somma residuale dello scorso anno. In totale le risorse per la cassa integrazione e la mobilità delle aree industriali di crisi complessa raggiungono i 27 milioni di euro. Ed è una cifra che permetterà a tante famiglie di tirare un piccolo sospiro di sollievo per quest’anno. Siamo moderatamente ottimisti che le somme a disposizione saranno sufficienti a coprire l’intero anno 2019, ma se così non fosse, la Uil sarà – come sempre – in prima linea per mettere in campo tutti gli strumenti utili per reperire le risorse eventualmente mancanti.
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