A Piglio si produce vino e si guarda all’inclusione sociale

Mag 7, 2019

Il viaggio della Uil di Frosinone tra le realtà lavorative fa tappa nel piccolo borgo ciociaro
di Silvia Morini

Piglio vinoIl viaggio tra le realtà lavorative della provincia approda a Piglio. Da sempre in questa zona la produzione di vino è il motore dell’economia. Il Cesanese dal 2008 ha ottenuto il meritato riconoscimento di Denominazione di origine controllata e garantita, razie alla sua qualità, cresciuta nel tempo, che oggi gli permette di essere presente all’estero e in alcune delle catene di supermercati del Paese, soprattutto al Nord.

Dal 1964 il centro della produzione vinicola è la Cantina Sociale Cesanese del Piglio, oggi guidata dal Direttore Generale Stefano Matturro, che raccoglie l’uva di circa 30 piccoli proprietari di vigne e vinifica per sette aziende. La cooperativa rappresenta per molti piccoli produttori (alla terza generazione) in possesso di modesti appezzamenti di terreno, il luogo ideale dove produrre vino a costi sostenibili, ma l’obiettivo è dare anche loro la possibilità di produrre proprie etichette e provare a vendere all’esterno. Per il territorio, fortemente deluso dall’industrializzazione della Valle del Sacco, potrebbe essere ulteriore occasione di rinascita e rilancio economico e occupazionale. «La Cantina oggi – spiega Matturro – si presenta all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e consente una produzione attenta a tutti gli standard di qualità. Il mestiere di cantiniere è cambiato e si presenta più difficile rispetto al passato perché occorre conoscere approfonditamente le fasi di produzione del vino, i prodotti utilizzati e le caratteristiche chimiche a cui bisogna prestare la massima attenzione».

La cooperativa impiega tre persone full-time e con contratto a tempo indeterminato e altre due part-time a tempo indeterminato. Per circa cento giorni l’anno, durante il periodo di raccolta e lavorazione delle uve, il personale viene affiancato da altri lavoratori secondo i contratti vigenti in agricoltura. A questa attività, Matturro, ne affianca un’altra di assoluto valore sociale: attraverso la Cooperativa sociale «L’Avventura» –  che ha come obiettivo l’inclusione sociale e lavorativa – dalla fine del 2017 impiega sei ragazzi con disabilità mentali durante la vendemmia, dando loro una possibilità di inserimento. Hanno lavorato anche a Natale per la confezione dei pacchi e l’obiettivo è quello di creare degli orti per dare loro la possibilità di essere occupati per tutto l’anno: «Per adesso – sottolinea Matturro – è stata la nostra cooperativa a occuparsi di questi meravigliosi ragazzi, ma per il futuro mi piacerebbe stringere accordi con altre cooperative per reperire i fondi necessari alla loro retribuzione e i finanziamenti per ampliare questo progetto». Un appello che la Segretaria della Uil Frosinone Anita Tarquini e il Responsabile territoriale della Uil Pensionati Frosinone Emilio Lucidi sottoscrivono e rilanciano alle forze economiche e sociali della Ciociaria.

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