«Mi riscatto per Roma». Detenuti al lavoro a Torre Spaccata

Gen 29, 2019

Oggi il primo dei dieci interventi di pubblica utilità previsti dal protocollo siglato tra Comune, Dipartimento amministrazione penitenziaria e Autostrade per l’Italia
di Giancarlo Narosi

mi riscatto per romaE’ iniziata questa mattina la prima delle dieci giornate del progetto «Mi riscatto per Roma», che prevede interventi di manutenzione per le strade della Capitale eseguiti da detenuti della casa circondariale di Rebibbia.  

Armati di appositi canal-jet e sotto l’occhio vigile degli agenti di Polizia Penitenziaria, trenta persone selezionate e formate per tre mesi da Autostrade per l’Italia, con tanto di attestato professionale per operare in qualità di asfaltatori e manutentori di strade, si sono ritrovati alle 9 in Via Mario Lizzani, nel quartiere romano di Torre Spaccata. Venticinque gli interventi previsti oggi, tra rifacimento della segnaletica orizzontale delle strade e pulizia delle caditoie. «Quello di oggi – spiega il Ministero della giustizia – è il primo di dieci interventi di pubblica utilità che saranno svolti nell’ambito del protocollo d’intesa «Mi riscatto per Roma» siglato dal Comune, dal Dipartimento amministrazione penitenziaria e da Società Autostrade per l’Italia, per promuovere e favorire i lavori di pubblica utilità previsti dall’ordinamento penitenziario. I successivi lavori saranno realizzati entro meta’ febbraio e riguarderanno altre strade di Torre Spaccata di altri quartieri romani come Corviale, Quartaccio e Aurelio».

 

«A Roma solo le caditoie sono 800 mila, quindi oltre agli appalti in corso aiuta avere un supporto come questo – ha detto la Sindaca Virginia Raggi – I ragazzi di Autostrade confermano che i detenuti sono stati molto bravi anche durante il corso. Il successo di questa attività è da un lato per i ragazzi che possono uscire dal carcere per imparare un mestiere che quando ritorneranno in società li aiuterà a non perdersi di nuovo, e poi abbiamo un valido supporto alla manutenzione ordinaria della nostra città».

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