
Interno Femminile Rebibbia – Foto Pino Ninfa
Vite in sospeso è un viaggio all’interno del carcere femminile di Rebibbia. «Vite in sospeso» è un progetto che analizza la valenza dei percorsi di rieducazione all’interno degli istituti penitenziari e che si sofferma sul bisogno e sulla imprescindibile necessità del reinserimento sociale di chi è stato sottoposto a misure restrittive della libertà personale.
Il progetto nasce da una intima riflessione nel corso di una precedente visita al carcere circondariale di Civitavecchia, durante la quale sono emersi quei fattori umani che sono diventati poi i cardini di Vite in sospeso: il quotidiano lavoro delle agenti di polizia penitenziaria a stretto contatto con le detenute e le giornate delle donne recluse scandite da ritmi che solo un carcere può imprimere. Un parallelo affascinante: osservare le donne, i loro percorsi, il loro interiore, la loro vita a confronto e la loro forza confluire in un unico obiettivo: la riabilitazione. Abbiamo così focalizzato l’attenzione sulla particolarità della detenzione al femminile a Rebibbia, dove il regime di sorveglianza dinamica si inserisce attivamente nel percorso di riscatto seguito dalle detenute nel processo di riacquisizione del se, valorizzato dal lavoro che – tradizionalmente inteso come strumento di acquisizione della dignitas sociale – viene evidenziato come mezzo essenziale per la rieducazione delle persone detenute. Il progetto della Uil di Roma e del Lazio si sviluppa attraverso una mostra fotografica con scatti raccolti durante la giornata lavorativa e di detenzione. Sono previsti due panel di discussione nei quali si analizzeranno problematiche e si proporranno soluzioni sulle tematiche di detenzione carceraria. L’appuntamento è per giovedì prossimo.
Al convegno interverranno tra gli altri, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, il segretario della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica, il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, l’assessore regionale alle Politiche sociali Rita Visini, il garante regionale dei diritti dei detenuti, Stefano Anastasia, la direttrice della casa circondariale di Rebibbia, Ida Del Grosso.
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