Milano e Roma, due città in prima linea per violenze sessuali

Nov 7, 2017

In testa il capoluogo lombardo con 428 casi. Segue a ruota la capitale con 352
di Ma. Te. Ci.
Tabella

Elaborazione Uil Roma Lazio – Eures su dati Ministero Interno

Sono Milano e Roma le due città italiane in cui si verifica il più alto numero di violenze sessuali. Ben 428 lo scorso anno nel capoluogo lombardo e provincia e 352 nell’area metropolitana della Capitale. Violenze ai danni di maggiorenni ma anche delle giovanissime. Il numero delle under 14 vittime di violenza infatti è aumentato in maniera esponenziale nel 2016, raggiungendo solo nella Capitale il più 125%. E il recentissimo caso delle due amiche violentate da due ventenni conosciuti sui social sono soltanto un ultimo esempio, purtroppo. I dati elaborati dalla Uil di Roma e del Lazio e dall’Eures mostrano come solo a Roma si è passati da 16 casi di violenza su minori di 14 anni nel 2015 a 36 nel 2016, con un incremento che non ha pari a livello nazionale, dove la media è del più 1,5%.

A ciò si aggiunge un aumento delle violenze sessuali in generale che solo nella Capitale hanno registrato lo scorso anno un’impennata del 9%, contro una media nazionale del più 1,2%. E questo mentre i reati in generale, secondo i dati del Ministero dell’Interno, calano dell’11%. Numeri che evidenziano quanto il problema delle violenze sia purtroppo all’ordine del giorno, anche se spesso sottovalutato. Se ne parla sempre in emergenza o quando qualche episodio di cronaca riattualizza il fenomeno, come insegna la recente vicenda di Asia Argento, ma poi tutto continua come prima: sull’autobus, dove una donna viene molestata nell’indifferenza degli altri passeggeri, sui social dove le vittime diventano oggetto di insulti di ogni genere. Ma anche nelle civilissime sedi dei tribunali le cose non sempre cambiano, se non nella forma: alcuni stupri vengono catalogati come incidenti sul lavoro, pedinamenti di mesi saldati con 1.500 euro di multa grazie alla depenalizzazione dello stalking introdotta dalla nuova riforma sulla giustizia.

All’incremento delle violenze sessuali si aggiungono i casi di maltrattamenti in famiglia e mobbing sul posto di lavoro, con commercio, pubblica amministrazione e turismo tra i settori più colpiti. Settori in cui la mancata accettazione delle avances da parte del datore di lavoro nella maggior parte dei casi o del collega, si traduce in demansionamenti, improvvisi carichi lavorativi, turni modificati, richieste di orari impossibili.

 

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pin It on Pinterest

Privacy Policy Cookie Policy